L’Unuci bustese “sbarca” in Kosovo in missione umanitaria

L'associazione ufficiali in congedo - sezione di Busto Arsizio ha trascorso una settimana nei Balcani consegnando aiuti a scuole e famiglie bisognose, sia serbe che albanesi

Riceviamo e pubblichiamo

Dal 24 al 31 agosto quattro soci della sezione U.N.U.C.I. (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) di Busto Arsizio si sono recati in Kosovo per la distribuzione di aiuti umanitari.
L’idea di raccogliere materiali da destinare a questo scopo è stata lanciata nello scorso mese di febbraio da un nostro socio ed è stata immediatamente fatta propria dal Consiglio e da tutti gli Iscritti. Molti di noi, a turno, nei mesi da marzo a luglio si sono impegnati nella raccolta e nell’imballaggio di quanto ricevuto ed il giorno 20 luglio sono arrivati i quattro containers del 1° RE.TRA. di Bellinzago Novarese, per il trasporto in teatro operativo, che sono stati riempiti con tutto quanto, senza alcun aiuto dalle Istituzioni, raccolto tra la popolazione e dalle aziende private.
Grazie alle autorizzazioni pervenute da parte del Ministero della Difesa, dal Ministero degli Affari Esteri, dal C.O.I. e da ultimo, ma non per importanza, dall’Ambasciata Italiana in Kosovo il giorno 24 agosto, con volo militare da Fiumicino, il S.Ten. Maurizio Dominici (Presidente della sezione), il Ten. Maurizio Martinelli (vice Presidente), il 1° Cap. Nico Zorzetto (delegato nazionale alla CIOR per la commissione CIMIC) e l’amico U.N.U.C.I. carrista Ariberto Consonni (ideatore della iniziativa) siamo partiti alla volta di Djakovica.
Arrivati in terra Kosovara, dopo l’inquadramento e l’istruzione sulle varie attività svolte nella base “Villaggio Italia” (sita in prossimità della città di Pec) sede del nostro contingente, siamo stati accolti con molta cordialità dal Generale di Brigata Roberto Perretti, comandante della Multi National Task Force – West della KFOR, il quale, anche per dare maggior risalto a ciò che l’U.N.U.C.I. rappresenta nelle Forze Armate, ha ritenuto opportuno autorizzarci all’uso dell’uniforme.
Subito dopo abbiamo avuto una riunione operativa con il personale della efficiente cellula CIMIC (integrata da due Ufficiali della Riserva Selezionata) che ci hanno informato dell’intenso programma della settimana stilato con professionalità e competenza. Ci siamo affidati a loro, conoscitori della realtà locale, per la decisione dei destinatari di questi nostri aiuti e ne siamo oltremodo soddisfatti. Sono stati individuati vari soggetti bisognosi e sulla base di quanto raccolto sono state scelte tre scuole cui donare il materiale scolastico, un ospedale cui regalare gli ausili medici, e varie organizzazioni cui dare il vestiario, gli alimentari, giocattoli e gli altri materiali avuti.
Tra queste vorremmo citare il Centro di Aiuto alle Donne “offese” nel fisico e nella psiche ed il ricovero per anziani delle Suore di Madre Teresa di Calcutta (che, lo ricordiamo, era nativa della vicina Macedonia ndr). Sono stati, inoltre, scelti alcuni villaggi cui destinare parte dei nostri aiuti che, alla presenza della popolazione, sono stati volutamente consegnati, in modo da riconoscerne l’autorità civile, ai capi villaggio sia serbi che albanesi per la distribuzione oltre che direttamente a sei famiglie di entrambe le etnie particolarmente bisognose segnalateci dal Liaison Monitoring Team del contingente sloveno.
Da ultimo, non per importanza, abbiamo sostenuto una casa famiglia gestita da una coppia di italiani che ormai da 10 anni si sono trasferiti in loco e che attualmente ospitano, mantengono ed istruiscono una cinquantina di bambini orfani ed abbandonati.

E’ possibile vedere un breve servizio fotografico di quanto fino ad ora enunciato nel nostro sito www.unuci-bustoarsizio.org
Da questa nostra esperienza oltre alle molte riflessioni personali ed umane certamente rimarrà nella nostra memoria il ricordo degli espressivi occhi sprizzanti gioia, ma, nel contempo, velati da profonda tristezza dei bambini cui personalmente abbiamo distribuito dolciumi e giocattoli.
Durante la nostra permanenza abbiamo avuto l’onore di assistere, inquadrati tra gli Ufficiali del Comando Brigata, all’ultimo ammainabandiera del Vessillo Spagnolo che dal Generale Comandante la MNTF-W è stato riconsegnato al Col. Gonzales per il definitivo rientro in Patria.
Vorremmo ringraziare, oltre ai già citati Gen. Comandante, la cellula CIMIC ed il 1° RE.TRA., anche il 5° Reggimento f. “Aosta” per averci supportato in loco con i propri mezzi ed il personale di scorta durante i nostri movimenti in terra kosovara.
Siamo particolarmente orgogliosi che la nostra sia stata la prima sezione ad aver attuato un’iniziativa del genere.
Per noi l’U.N.U.C.I. è anche questo: sostenere, supportare ed aiutare le nostre FF.AA. nella difficile ricostruzione civile e materiale degli stati nei vari teatri in cui si trovano ad operare. Tale nostra concezione sulla visione dell’attività dell’Unione ha avuto un particolare gradimento ed un sentito apprezzamento dagli Ufficiali in teatro operativo in quanto è un modo sicuramente valido ed operativo per mantenere i legami tra la “società civile” ed i nostri militari in servizio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Settembre 2009
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