Le opposizioni divise sui sinti
Lega Nord cautamente soddisfatta, Pd e Sinistra per Gallarate decisamente contrari alla decisione di smantellare il campo sinti di via Lazzaretto
Lega Nord cautamente soddisfatta, Pd e Sinistra per Gallarate decisamente contrari alla decisione di smantellare il campo sinti di via Lazzaretto presa dall’amministrazione comunale. Le opposizioni a Gallarate, unite ultimamente su vari punti, si spaccano e tornano a dividersi: il Carroccio si riavvicina alle posizioni del Pdl, Pd e Sinistra restano ferme nell’opporsi alla giunta Mucci.
«Vedremo poi cosa succede in consiglio comunale, ma per il momento il giudizio è positivo – spiega il segretario padano Giorgio Caielli -. Per noi la notizia è positiva, finalmente ci si è resi conto che la situazione andava risolta. La Lega Nord ci aveva visto giusto già due anni fa. Ora bisogna capire cosa succederà fino al momento dello smantellamento del campo a giugno 2010, e poi come e se sarà necessario arrivare allo sgombero. Noi già due anni fa avremmo fatto scelte diverse, avevamo chiesto chiarimenti sullo stato patrimoniale di quei signori e verifiche sul loro status prima dello sgombero. Un riavvicinamento con la maggioranza? I punti di distanza sul tavolo sono molti, certo le aperture del sindaco fanno piacere, ma sono solo dichiarazioni d’intenti per il momento».
Duro il commento di Cinzia Colombo, consigliere comunale di Sinistra per Gallarate: «Capisco che con l’avvicinarsi delle elezioni il sindaco sottostia alle richieste della Lega Nord – attacca la Colombo, da sempre impegnata nella tutela dei diritti degli ultimi -. Già Luini tentò di sgomberare i sinti, ma il Tar emise una sentenza che dice che non possono essere cacciati da Gallarate perché sono gallaratesi a tutti gli effetti. Avevamo apprezzato la decisione di spostarli, presa con i diretti interessati, mentre ora c’è questa decisione che suona come un palliativo. L’ipotesi che scelgano le case popolari poi è remota, ci sono molte richieste e pochissima offerta. Questa scelta è una foglia di fico, che ha nel fondo un razzismo che non fa bene a Gallarate, che vuole apparire come città della cultura, dei teatri, della galleria d’arte: questa decisione è figlia di una discultura che non ha senso».
Non fa sconti nemmeno Giovanni Pignataro, segretario cittadino del Partito Democratico: «Il rientro della Lega Nord in maggioranza è sempre più vicino – commenta -. Non si è entrati nel merito della questione, ma si è voluto strumentalizzare la vicenda in vista di un futuro probabile accordo Lega-Pdl. I sinti sono gallaratesi a tutti gli effetti, se rispettano la legge (non mi risulta ci siano state lamentele sul loro comportamento), pagano le bollette, non vivono in condizioni igieniche precarie non vedo perché si debba decidere di spostarli. Credo sia un ledere la libertà di ognuno di scegliere dove e come vivere, in un paese che fino a prova contraria è libero. Chi non vorrà andare nelle case popolari dove andrà? Occuperanno altre zone con altri costi per la comunità? Se poi l’area è pericolosa e non adatta vuol dire che il Comune ha buttato via soldi due anni fa? Mi sembra proprio un attacco alla libertà di un popolo, quella libertà che è nella ragione sociale del partito di maggioranza in città».
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