Luoghi della memoria, Farioli esalta il Tempio Civico
Il sindaco scrive al giornalista Antonio Ferrari che rilanciava un invito ad ogni città perchè si doti di un luogo in cui ricordare gli eventi più significativi e dolorosi della storia recente
In occasione delle cerimonie commemorative dei fatti dell’11 settembre 2001 il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli ha scritto ad Antonio Ferrari, giornalista del Corriere della Sera. Come già annunciato in consiglio comunale, il primo cittadino tiene a rimarcare che la proposta di un "luogo della memoria" in ogni città non solo è gradita, ma nel caso di Busto Arsizio è già una realtà. Il Tempio Civico di Sant’Anna, che anche oggi ha ospitato la cerimonia in ricordo delle vittime degli attentati e dei dirottamenti di quel tragico 11 settembre, è già da tempo nell’ottica indicata dall’articolista del Corsera.
Egr. Dott. Antonio Ferrari,
ho letto con molta attenzione l’intelligente intervento a sua firma sul Corriere del 6 settembre. Condivido profondamente l’invito alla creazione in ogni città di un luogo della memoria; memoria come patrimonio culturale, non solo esclusivamente un ricordare eventi del passato, ma memoria che, portando alla lucida e serena riflessione sul presente, costituisca momento di crescita responsabile ed educazione al futuro. Mi piace a questo proposito segnalare alla sua attenzione che la Città che mi onoro di servire come sindaco un luogo della memoria condivisa ce l’ha. Da oltre cinquant’anni, per felice intuizione dell’allora sindaco Giovanni Rossini e dell’allora prevosto Monsignor Giovanni Galimberti , la chiesetta di Sant’Anna (denominazione popolare del tempio) di proprietà della parrocchia di San Giovanni è diventata Tempio Civico. Fu stipulato un comodato e da allora grazie alla fedele opera di alcuni cittadini riunitisi poi nell’associazione Amici del Tempio Civico, la chiesetta, edificio settecentesco posto proprio di fronte al palazzo municipale, ha finito con il diventare un patrimonio riconosciuto dall’intera città e il luogo imprescindibile per tutti i momenti fondamentali della nostra storia nazionale, ma anche per il ricordo, la riflessione e la memoria di ogni situazione in cui non solo Busto, ma l’intera comunità mondiale si trovano a confrontarsi con la realtà di un mondo sempre più complesso e difficile. Negli ultimi anni anche una precisa ristrutturazione della chiesetta e insieme una riqualificazione dell’intorno hanno ancor più suggellato, pur nella distinzione, la vicinanza e l’unione tra il palazzo municipale e il Tempio Civico. Tempio nel quale sono ricordati tutti i caduti di tutte le armi di battaglie e guerre anche tra di loro a volte contrastate e contraddittorie. Non certo per un’indifferenza rispetto alle posizioni e alle scelte, ma per il rispetto di una memoria condivisa, mai prona al relativismo, ma sempre rispettosa della ricerca di una permanente educazione alla pace. Anche oggi, l’anniversario di “ground zero”, vedrà riuniti nel tempio civico per un momento di raccoglimento, preghiera e riflessione, esponenti del m ondo istituzionale, politico, militare, culturale e religioso della città, così come da sempre si celebrano la giornata della memoria e gli anniversari della nostra storia civile. Mi piace oggi sottoporre alla sua sensibile attenzione queste note, mi piace ricordare che proprio qualche giorno fa, insieme con i ragazzi delle scuole superiori, abbiamo riflettuto sul valore di una memoria non prona al politicamente corretto, non ossequiente ai presunti aspetti epici e romantici, attraverso la testimonianza di Mario Calabresi che non a caso, nei suoi scritti e nella sua vita dimostra la necessità di un impegno sempre più determinato dell’esigenza di coltivare una memoria non retorica, ma elemento essenziale dell’educazione al presente e al futuro.
Gigi Farioli
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