“Mi davano dell’eterno secondo…”
Cadel Evans festeggia la vittoria mondiale nella sua "seconda terra". "Stavolta ho vinto nell'occasione migliore, a un passo da casa
«Abito a 3 chilometri dal traguardo, conosco il percorso come le mie tasche e sapevo benissimo come impiegare le energie». C’è qualcosa di molto speciale per Cadel Evans nella vittoria di oggi. Una grande prestazione quella dell’australiano ma anche una vittoria nella sua "seconda terra". «Per vincere una gara – dice – ci vogliono due cose: le gambe e la fortuna. A Stoccarda non le ho avute oggi sì, la ruota ha girato su di me». Evans arriva dall’altra parte del mondo ma tra la Svizzera e Varese ha messo le radici. "Tutti i miei affetti, mia moglie, i miei amici vivono qui e tra Gallarate e Castellanza. Tutto questo ha reso ancora piu’ grande questa vittoria». Per il ciclista australiano quello di oggi è anche un punto segnato contro chi lo criticava. «Mi dicevano che non vincevo mai, che arrivavo sempre secondo. Ne ho vinta una ma è stata una buona».
«Nell’ultima salita ho pensato di potercela fare – ha commentato invece il russo Alexandr Kolobnev, che dopo un giro molto combattuto ha strappato l’argento allo spagnolo Joaquin Rodriguez -. Poi ho visto Evans spingere così forte e ho capito che la gara era segnata. Se fossi rimasto a ruota dietro di lui forse avrei potuto fare di più». Soddisfatto infine anche l’iberico: «E’ stata una medaglia importante per tutta la squadra, il premio per un eccellente lavoro».
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