Morandais guarda già al derby: “Sarà una giornata caldissima”
Il franco-antillano si è allenato per la prima volta con la Cimberio: «Felice della mia scelta». E pensa subito al giorno in cui ritroverà Cantù, sua ex società
Si presenta in sala stampa con una mazzetta di fogli piena di disegni, Michel Morandais, al termine del primo allenamento sostenuto con i nuovi compagni di squadra della Cimberio. Sono gli appunti con gli schemi che lo staff tecnico ha appena consegnato al 30enne delle Guadalupe, reduce da un viaggio quasi interminabile dalle Antille a Malpensa, ma subito pronto a lavorare nonostante le gambe molli. E con un dito affondato nel ghiaccio (nella foto) a causa di un’insaccata, incidente frequente per chi gioca a basket.«Primo allenamento e primo infortunio» scherza Morandais, alternando francese, inglese e italiano imparato nella sua permanenza a Napoli, città della quale ha mantenuto un po’ di accento.
Appena arrivato e subito in campo. Ci racconti le sue prime impressioni da varesino.
«Ci ho messo tanto ad arrivare, ma il primo impatto è piacevole, cool. Ho subito parlato con lo staff tecnico, mi sono incontrato con i nuovi compagni: tutto regolare anzi, l’atmosfera di questi primi momenti è serena e positiva . Sono solo davvero un po’ stanco».
Il suo è un ritorno nel nostro campionato. Cosa si aspetta da questa nuova avventura.
«L’Italia era la mia prima scelta, così ho cercato una squadra di Serie A. Varese è stata la società che si è interessata a me, aveva bisogno di un uomo con le mie caratteristiche (ala piccola atletica, con un tiro affidabile ndr) e così abbiamo raggiunto l’accordo. Conosco il passato di questo club, so che è ancora una piazza importante: mi va bene così».
Le ambizioni della Cimberio saranno diverse, più "basse", rispetto a quelle delle sue precedenti esperienze italiane.
«Parliamo piuttosto di obiettivi e di mete diverse. So che Varese è neopromossa, so quali sono le nostre necessità, iniziamo a lavorare per soddisfare quelle».
C’erano altre richieste dal nostro campionato? Si parlava di Napoli, dove lei ha già giocato.
«No, diciamo che quella della Cimberio è stata l’offerta più reale arrivata dall’Italia. A Napoli c’è comunque una dirigenza nuova, differente da quella per cui avevo giocato, era una pista non praticabile».
Lei ha giocato anche a Cantù. Conosce bene la rivalità con Varese.
«Il derby! Non posso dimenticarmelo. Facciamo così: sono passati cinque anni da quando giocai in Brianza, ora indosso la maglia biancorossa. Inoltre posso già essere sicuro di una cosa: la partita del Pianella sarà di certo molto calda (in italiano ndr). E poi anche alla prima giornata c’è un appuntamento speciale: Varese affronta Milano, io ritrovo coach Piero Bucchi».
Il presidente Castiglioni, a Varesenews, ha detto che lei gli ricorda Digbeu, che qui fece molto bene. Un paragone che le piace?
«Mi ricordo di Alain a Varese: ci incontrammo proprio nella stagione che io passai a Cantù. Bé, se il presidente ha detto così sono contento: lui è un bravo giocatore e il paragone mi fa piacere».
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