Non abbiamo stretto la mano ad Obama ma…

La testimonianza dei cinque studenti dell'Itc Tosi che hanno partecipato al G20 Student Summit, in rappresentanza dell'Italia. Tra i temi in discussione: energia, ambiente, economia

Non abbiamo stretto la mano ad Obama, ma abbiamo avuto l’onore di partecipare, il giorno 17 settembre, al G-20 Student Summit 2009. Noi, Michela Cobianchi e Ludovica Incorvaia, 5AL, Federica Merlo e Alessio Zandonà, 4AL e Aram Gassama, 4CL, insieme con le professoresse Rita Reina e Sara Ciapparelli, abbiamo rappresentato l’”ITC E. Tosi” di Busto Arsizio e gli studenti italiani.
Abbiamo discusso con esperti e con gli studenti su tre principali argomenti: ripresa economica, energia e ambiente, che saranno trattati tra una settimana nel G-20 dallo stesso presidente degli Stati Uniti d’America e dagli altri capi di governo dei 20 Paesi partecipanti.
La discussione si è svolta in tre momenti.
Il primo ha visto una tavola rotonda di esperti che hanno poi risposto alle nostre domande e a quelle degli altri studenti
Durante il secondo momento abbiamo affrontato i tre argomenti sul tappeto ponendoci reciprocamente domande riguardo ad eventuali soluzioni ai problemi della crisi economica, dell’ambiente e dell’energia, tentando di raggiungere infine una conclusione comune.
Il terzo ed ultimo momento ha visto tutte le scuole partecipanti in un breve intervento riassuntivo di ciò che era stato discusso in precedenza.
È stata senza dubbio un’esperienza positiva che ci ha dato l’occasione di confrontarci a livello mondiale, grazie anche alla nostra capacità di dibattito appresa durante la Learning Week estiva a Chicago. Sperando in un’analoga futura opportunità, ringraziamo la nostra scuola “ITC E.Tosi” per averci scelto come rappresentanti di quest’evento importante e per averci dato fiducia.
Michela Cobianchi e Ludovica Incorvaia, 5AL

Busto Arsizio – È stato a pochi giorni dall’inizio delle lezioni: una telefonata dalla scuola ha annunciato a me ed ad altre quattro studentesse la possibilità di partecipare al G-20 degli studenti con sede a Pittsburgh. La risposta non ha potuto che essere un impaziente “Sì”, o meglio “Yes”, poiché quella sarebbe stata la lingua utilizzata. Eccitati ma anche in qualche modo intimoriti da quello che sembrava annunciarsi come un evento internazionale di una certa rilevanza, abbiamo immediatamente preso il nostro impegno seriamente.
Durante i giorni precedenti la data prevista del 17 settembre, ci siamo incontrati più volte con la professoressa Reina, per preparare il nostro intervento. Impegnatissimi ad informarci sugli stati partecipanti e sugli argomenti trattati, il tempo è letteralmente parso scivolare via ed il giorno del meeting è sopraggiunto quasi in un lampo.
Non posso dire che Ludovica, Michela, Aram, Federica ed io avessimo i nervi distesi in attesa dell’avvio del meeting.
Tuttavia, con il passare dei minuti, una certa sicurezza ci è venuta in aiuto. Ascoltando gli interventi degli esperti sul meeting del G-20 e sui problemi che esso si appresta ad affrontare, le spine che parevano foderare le nostre sedie si sono in breve spuntate. Un sorriso ci si è dipinto sul volto quando, durante la sessione di Q & A (domande e risposte), una delle domande da noi inoltrate è stata accolta con interesse dagli esperti. In seguito, durante la discussione con le due scuole americane di Pittsburgh (Canon-McMillan High School e Allderdice High School) su ripresa economica, energia ed ambiente, è stato interessante ed in qualche modo strano confrontarci con nostri coetanei su temi di tale portata, soprattutto utilizzando l’inglese.
Quando infine, dopo successivi confronti, ci siamo ritrovati a saltare le altre scuole, ci siamo scambiati uno sguardo di particolare soddisfazione, al pensiero della fatica fatta non solo quel giorno, ma anche nei precedenti. Una soddisfazione che nemmeno i nostri stomaci affamati dopo una tale giornata hanno sminuito.
 
Alessio Zandonà

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Settembre 2009
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