Non tutte le aggressioni sono uguali
Luca Renna, consigliere comunale leghista a Cassano Magnago e conoscente dell'aggressore del ragazzo gay a Firenze, dà una chiave di lettura provocatoria sul fenomeno
Non tutte le aggressioni sono uguali. Lo afferma un nostro lettore di Cassano Magnago, Luca Renna, trentatré anni, consigliere comunale della Lega Nord e amico di Luca Companoni, l’uomo accusato di essere l’aggressore del ragazzo omosessuale picchiato con violenza selvaggia fuori da un locale gay a Firenze. Renna non entra nel merito del fatto di cronaca registrato in Toscana, ma racconta una sua esperienza di dodici anni fa, quando per un adesivo col Sole delle Alpi attaccato sul retro dell’auto sulla quale viaggiava è stato aggredito insieme ad alcuni amici a Rimini, sulla strada verso la Puglia, regione della quale la famiglia di Renna è originaria. Una riflessione senza dubbio provocatoria che dà una chiave di lettura diversa sul fenomeno delle aggressioni a sfondo sessuale, politico o etnico sempre più diffuse nel nostro Paese.
Nell’estate 1997 io e alcuni amici eravamo in coda al casello di Rimini Sud per andare al mare.
Senza motivo e solo perchè aveva notato l’adesivo della Padania sulla mia auto un energumeno pugliese (tra l’altro ho origini pugliesi anche io) ci ha distrutto i vetri dell’auto e malmenato anche con l’ausilio di una cintura che usava come arma. Finimmo all’ospedale con diversi giorni di prognosi. Siccome era un’aggressione politica, le forze dell’ordine non si "occuparono" della cosa più di tanto.
Non riuscirono a rintracciare un giornata l’aggressore e la cosa finì lì. Assurdo se ci pensate! Solo perchè ad essere aggrediti erano giovani della Lega Nord. Che per l’informazione nazionale italiota non è mai "di moda".
Oggi che va di "moda" parlare delle aggressioni verso persone di altri gusti
Sessuali, ogni notizia viene anche strumentalizzata a uso e consumo della cosa
che si vuol far risaltare. E il piegnisteo oggi di una categoria, domani di una casta o di una etnia o chissà cosa altro ancora sfrutta le notizie per far parlare di sè e delle proprie rivendicazioni di sorta. Magari giuste e sacrosante quanto volete, ma non e’, secondo il mio parere, il modo corretto per rivendicare un diritto questo. Se non si riesce con la politica è sbagliato usare la cronaca per cercare notorietà. Il fatto di Firenze è condannabile per la violenza usata che va sempre evitata in ogni modo, ma non nasce da nessuna discriminazione sessuale o razziale ma da una zuffa degenerata tra persone.
E le persone sono esseri umani tutti uguali. E tutti imperfetti. Senza dover sempre "democraticamente" suddividerli in eterosessuali, omosessuali o transgender o altro.
Cordiali saluti
Luca Renna – Cassano Magnago (Varès)
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