Parte l’iter per la legge sul “made in Italy”, Confartigianato applaude

IL presidente Guerrini e il vicario varesino Merletti: «Si apre una stagione di valorizzazione del nostro patrimonio manifatturiero, dell'arte di saper fare prodotti d'eccellenza»

«Si apre una stagione di valorizzazione del nostro patrimonio manifatturiero, dell’arte di saper fare prodotti d’eccellenza. Una vittoria di tutta la Confartigianato e dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese che, lo ricordiamo, nello stesso mese di settembre ha inviato e pubblicato una lettera aperta a senatori e onorevoli del nostro territorio per tutelare i prodotti meritori del marchio Made in Italy»: il Presidente vicario di Confrtigianato, il varesino Giorgio Merletti, commenta così positivamente il provvedimento sul Made in Italy pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 settembre 2009.

«Non soltanto è stato sventato il tentativo di ridurre le tutele del Made in Italy, ma si sono poste le basi per valorizzare la qualità del "ben fatto" in Italia – aggiungono insieme il presidente di Confartigianato Giorgio Guerini e Giorgio Merletti (nella foto) – Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni, confermando il principio dell’art. 17 della legge 99/2009 che difende chi investe, produce e dà lavoro in Italia e obbliga il produttore a dichiarare l’origine dei prodotti quando questi siano fatti interamente all’estero e possano essere confusi con prodotti italiani. Si tratta di un principio da tempo consolidato in Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e l’India».

Guerrini e Merletti, nell’apprezzare l’impegno del Governo hanno sottolineato, in particolare, «la fermezza del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola contro i tentativi di bloccare una norma fortemente sollecitata da Confartigianato a difesa della qualità del "saper fare" delle nostre imprese, dell’antica tradizione produttiva profondamente radicata nei territori del nostro Paese e capace di rinnovarsi per dare vita a soluzioni tecnologiche d’avanguardia».

«Inoltre – aggiungono il Presidente Guerrini ed il vicario Merletti – anche grazie alla sensibilità manifestata dal Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, si rafforza e si amplia la tutela del Made in Italy, gettando le basi del marchio volontario 100% Made in Italy. Anche in questo caso è stata recepita una proposta di Confartigianato che era stata fatta propria dal Presidente del Consiglio Berlusconi il quale ne aveva annunciato l’introduzione a giugno scorso durante la nostra Assemblea».

«Paradossalmente – spiega il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – la crisi ha dato un frutto buono: l’avvio di un impegno comune per far conoscere ed apprezzare il significato del vero Made in Italy, vale a dire l’orgoglio, la passione, l’abilità, la competenza di 480.000 artigiani e piccoli imprenditori che producono davvero soltanto in Italia. E che danno lavoro a 1.900.000 addetti realizzando un valore aggiunto di 58 miliardi: il più alto in Europa. Sono tutt’altro che una minoranza, sono il 93% delle imprese manifatturiere italiane, sono il cuore del made in Italy che significa economia reale, reddito, occupazione, benessere, sviluppo per tutti». 

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Pubblicato il 28 Settembre 2009
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