“Qui le strade vanno bene per allenarsi”

Il sindaco Luciano Grandi premia il giovane Jack Bobridge, campione del mondo under 23 a cronometro e promessa del ciclismo mondiale. E' il quarto anno che gli atleti scelgono il paese per "svernare"

Castronno è down under. No, non toccate ferro e non fate scongiuri: non "là sotto" in quel senso. Down under è l’espressione che gli anglosassoni usano, con un misto di distacco e compiacimento, per riferirsi all’Australia, la terra dei canguri. E delle medaglie d’oro, perchè quelle, sonanti, che gli australiani si sono guadagnati ai mondiali di ciclismo di Mendrisio sono made in Castronno. È qui l’hub ciclistico della nazionale verdeoro, e qui resterà anche in futuro: quando sarà pronto quello di Gavirate, di cui si parla ormai da alcuni anni, non ci sarà posto per tutte le discipline insieme, fanno sapere.
Stamane in municipio il sindaco Luciano Grandi era tutto un sorriso. Per lui l’occasione di premiare un campione del mondo: il giovane Jack Bobridge, formidabile vincitore della cronometro under 23 della manifestazione ospitata quest’anno, dopo l’indimenticabile Mondiale varesino, dai cugini rossocrociati. Jack è un talento di cui sentiremo ancora parlare. L’anno prossimo, spiega, andrà già con i professionisti, in una squadra americana, la Garmin, che fa base in Spagna per le attività europee, tuttora quelle che più contano nel circuito delle due ruote… a propulsione umana. Gli piacerebbe poter prendere parte al Giro d’Italia: non resta che augurarsi che nonostante la giovane età la squadra possa consentirgli di realizzare questo sogno nel cassetto, perchè per un corridore il Giro è una laurea specialistica in ciclismo, indipendentemente dai risultati che si conseguono.

Il ciclismo rende piccolo il mondo, lo fa ruotare intorno a Varese. Abbiamo visto medaglie italiane – l’arcisatese Noemi Cantele -, danesi, con la "bosina" Linda Villumsen, australiane, con Cadel Evansboss a sorpresa di questo mondiale professionisti, e infine Jack Bobridge, anche lui, come tutta la squadra venuta da down under, di casa a Castronno nei sette-otto mesi in cui, fra una gara e l’altra, ci si allena in Europa. In patria Jack ha lasciato la fidanzata, ma non si lamenta. «Qui stiamo bene» dice Jack nel suo inglese, «i ciclisti sono rispettati, le strade vanno bene per allenarsi perchè trovi percorsi di tutti i tipi». Melbourne? Il mondiale di ciclismo 2010 sarà proprio in Australia. «Vedremo, dovrò guadagnarmi il posto in squadra».

«Grazie Jack per aver portato il nome del nostro Comune nel mondo» diceva il sindaco. Persino lui ha a che fare con l’Australia: sua moglie è nata lì, ci dice. Al giovane campione del mondo della cronometro, per l’occasione con la sua brava maglia iridata, ha regalato due libri, sulle bellezze del Varesotto e sulla storia di Castronno. A se stesso, il clic dei fotografi con un campione, in attesa di salutare il campionissimo Evans a tempo debito.

È il quarto anno che gli australiani… svernano a Castronno, in piena bella stagione, come riferisce Brian Stephens, il tecnico dei "canguri" under 23. «Da noi il ciclismo cresce bene» constata soddisfatto, «gli sport più popolari restano il cricket, il rugby, il calcio, ma queste vittorie hanno portato un certo entusiasmo». Cadel Evans, il campione, è ormai un australitaliano a tutti gli effetti, immigrante "a ritroso" rispetto ai tanti che dall’Italia sono andati a piantare vigne sulle rive del Murray o ad aprire ristorantini a Perth. Oggi in municipio Cadel, sposato con una gallaratese, non c’era, ma è atteso questo autunno alla Festa degli Alpini, che avrà un sapore speciale. Quello dell’oro stretto fra i denti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Settembre 2009
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