Un bustese l’uomo arrestato in Ticino per la morte di Giuseppe Fera

Fabio L., 30 anni, origini calabresi ma residente a Busto, ha sferrato il pugno fatale: la vittima picchiando la testa nella caduta aveva riportato lesioni gravissime

È un bustese l’uomo che sabato notte, con un pugno sferrato durante una violenta lite al di fuori di un locale di Lugano, ha provocato la morte del 31enne elettricista Giuseppe Fera, spentosi dopo due giorni di agonia all’ospedale civile luganese per le gravissime lesioni cerebrali riportate. Fabio Lai, 30 anni, risulta residente a Busto Arsizio ma passava la maggior parte della settimana in Svizzera, dove lavorava. Oggi, mercoledì 2 settembre, nel piccolo centro di Lamone si sono svolti i funerali di Fera, cui ha partecipato un migliaio di persone commosse. Intanto il club luganese nei cui pressi si è svolto il dramma ha smentito che i due protagonisti fossero stati presenti nel locale.
Lai, che colpendo Fera ne ha provocato la morte, è in carcere a Lugano: il procuratore pubblico Andrea Pagani lo accusa di omicidio intenzionale e lo interrogherà la prossima settimana. Beffa delle beffe, Giuseppe Fera era un appassionato di boxe. A ucciderlo è stato un pugno. Uno di troppo, al posto sbagliato nel momento sbagliato: lo ha fatto cadere, la testa contro il marciapiede.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Settembre 2009
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