Operazione Kebab, in arresto i rapinatori

Nel marzo scorso avevano picchiato e rapinato un "kebabbaro" di 2700 euro. Ieri l'esecuzione delle ordinanze di custodia in carcere

E’ stata eseguita ieri mattina l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre pakistani accusati di essere gli esecutori di una rapina con lesioni nei confronti di un loro concittadino lo scorso 29 marzo. Il Nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri di Saronno è entrato in azione dopo che l’uomo rapinato, in seguito alle indagini effettuate dai militari, ha riconosciuto i tre come gli autori materiali della rapina ai suoi danni.

Il tutto è successo a tarda sera di inizio primavera quando l’uomo, proprietario di un negozio di kebab a Saronno, è stato avvicinato dai tre connazionali proprio nei pressi del suo esercizio. Le intenzioni del terzetto non erano affatto buone tanto che in un primo momento hanno tentato di strappargli le chiavi dell’auto dalla quale era appena sceso ma il proprietario non ha ceduto, subito dopo hanno iniziato a picchiarlo con veemenza tutti e tre. In quei minuti terribili all’uomo è stato rubato il portafoglio con 2700 euro all’interno, una cifra considerevole che l’uomo aveva giustificato, nella successiva denuncia alle forze del’ordine, come provento di una restituzione di un prestito in parte, mentre il resto era l’incasso dell’attività. Una volta rubati i soldi i tre si sono dileguati a bordo di un’auto.

Il commerciante pakistano ha immediatamente sporto denuncia dell’accaduto alla compagnia di Saronno e immediate sono partite le indagini, ribattezzate "operazione Kebab" e che hanno portato, sulla base dell’identikit fornito dal commerciante, ad un albo fotografico sottoposto alla vittima il quale ha riconosciuto immediatamente i tre: M.B.A. del ’75, U.Z. del’79 e I.A. dell’84. I tre sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore della Procura di Busto Arsizio Roberto Pirro, concessa dal G.I.P. e sono ora in carcere in attesa della convalida dell’arresto. Uno dei tre, inoltre, due giorni dopo la rapina era andato a casa della vittima per minacciarlo qual’ora non avesse ritirato la denuncia. Per lui, oltre alle accuse di rapina in concorso con gli altri due e lesioni, si aggiunge il reato di induzione a dire il falso.

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Pubblicato il 02 Ottobre 2009
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