Auto in deposito da 28 anni, parcheggio salato per il Comune

Palazzo Gilardoni con una delibera non votata dalle minoranze stanzia 67mila euro a copertura di un debito fuori bilancio con l'autoservice Ottolina per le auto sequestrate e mai ritirate

Dopo ventotto anni, si avvicina (forse) la soluzione di un contenzioso che opponeva il Comune di Busto Arsizio al deposito auto giudiziario gestito dal signor Floriano Ottolina. Il consiglio comunale ha infatti approvato giovedì sera una delibera che mira a chiudere la vicenda concedendo un rimborso di 67.299 euro e 77 centesimi per il gran numero di auto lasciate in deposito dalla Polizia Locale a partire dal 1981. Ottolina, già al centro di una serrata guerra di carte bollate con tribunale, Comune, Prefettura, ne chiedeva considerevolmente di più, 131mila: ma come spiegava ai consiglieri il comandante della Polizia Locale Alessandro Casale, solo una parte dei numerosi veicoli affidatigli nel tempo gli erano stati dati dai vigili urbani bustesi, molti altri erano in deposito da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. Una vicenda abbastanza grottesca se non altro per i tempi, visto che si è trascinata fino ad oggi ma la gestione del deposito, da qualche anno "assediato" dalle strutture di MalpensaFiere, Ottolina l’ha ricevuta da un "predecessore", Piero Pozzi, citat nel testo della delibera come titolare della ditta Soccorso ACI, cui in seguito, una quindicina di anni or sono, sarebbe subentrata l’Autoservice Ottolina. Ne è sortita una grana cronica che il Comune ha cercato di riconoscere come debito fuori bilancio, da liquidare con la delibera. Vi si legge infatti, nel testo originale, che "a detto affidamento non seguirono le procedure di restituzione/distruzione/alienazione, né lo stanziamento delle somme necessarie al pagamento delle spese di custodia, determinandosi in tal modo un costo imprevisto e quindi non impegnato a bilancio".
La delibera è stata votata poi dalla sola maggioranza – l’intera opposizione ha infatti votato contro. «Cavarcela con questa cifra è una nostra velleità» aveva tuonato già in commissione Diego Cornacchia (Pdl), sempre "voce contro" all’interno della maggioranza, ventilando anche l’ipotesi di un danno erariale in conseguenza della delibera (che comunque per conoscenza è inviata alla Corte dei Conti), in realtà mirata, secondo il sindaco, proprio a cautelarsi contro ogni ulteriore rivalsa. In consiglio le perplessità delle minoranze, espresse da Grandi per il PD, si aggiungevano, senza cambiare il quadro. Il documento, emendato da Gianfranco Tosi per la Lega Nord, passava quindi con tredici voti contro otto. Resta da vedere se il gestore del deposito si accontenterà della somma o porterà ancora avanti la vertenza.

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Pubblicato il 30 Novembre 2009
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