Cura dei tumori, apre la radioterapia all’avanguardia

La struttura dell’ospedale di piazza Borella è dotata di Brachiterapia. Il governatore lombardo Formigoni: “Tassello importante nella politica sanitaria regionale”

Roberto Formigoni, taglio del nastro Radioterapia a Saronno“Noi non curiamo le malattie, ci occupiamo dei malati”. Una filosofia espressa più volte da Pietro Zoia che ha inaugurato con soddisfazione, venerdì mattina, la nuova radioterapia dell’ospedale di Saronno, struttura all’avanguardia anche a livello nazionale. Il direttore generale dell’azienda ospedale di Busto Arsizio, cui la struttura cittadina fa capo, era affiancato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Presenti, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine come il capitano dei carabinieri della compagnia saronnese Paolo De Grassi, anche l’assessore regionale Luca Ferrazzi, i consiglieri regionali Giuseppe Adamoli (Pd) e Stefano Tosi (Pd), l’assessore provinciale varesino Alessandro Fagioli, i sindaci Silvano Garbelli (Gerenzano), Walter Cattaneo (Cogliate), e Renzo Moretti (Solaro). Alla cerimonia anche gran parte dei rappresentanti della politica cittadini, tra cui anche l’ex sindaco Luciano Porro, e Annalisa Renoldi.

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La Radioterapia presentata è frutto di un cantiere durato due anni e mezzo, con un investimento di 4 milioni di euro. Formigoni ha sottolineato che Saronno è un centro molto importante, che serve un bacino di oltre 400 mila abitanti, distribuito su quattro diverse province. “Questa radioterapia all’avanguardia è un ulteriore tassello nella strategia della politica regionale sanitaria – ha spiegato il governatore -. È un segno del nostro impegno: negli ultimi sette anni abbiamo investito in questa struttura oltre 30 milioni di euro e ne siamo orgogliosi. I risultati si vedono e sono molto importanti, anche dal punto di vista umano”.

La struttura redioterapica, come illustrato dai medici responsabili è composta anche della cosiddetta Brachiterapia, un sistema di bombardamento del tumore tramite radiazioni effettuato con un ago e che permette di circoscrivere molto l’area di intervento, andando a non toccare le cellule sane, bensì solo quelle tumorali. “È un macchinario che ci permette di essere tra i primi in Italia a utilizzarlo – hanno spiegato i medici responsabili Stefano Bracelli e Lorenzo Bianchi -. Ma dobbiamo essere consapevoli che le macchine non curano nessuno se non c’è l’attenzione nei confronti del pazienti”.

 

“La nuova radioterapia è operativa dallo scorso 26 ottobre – ha spiegato Zoia -. Oggi grazie all’investimento della Regione, all’impegno e dedizione dei medici, alla passione dei volontari, abbiamo un centro oncologico di eccellenza, la radioterapia era necessaria per affrontare al meglio tutte le emergenze. Gli investimenti proseguiranno anche nei prossimi anni con la nuova dialisi e la nuova neurologia. Noi non ci fermiamo: al centro c’è sempre il paziente, ne siamo consapevoli ed è la strada sulla quale vogliamo proseguire”.

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Pubblicato il 13 Novembre 2009
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