Dipendenti sotto Palazzo Gilardoni: «Rispettate gli accordi con i sindacati»
i lavoratori del comune hanno tenuto la loro assemblea sindacale e poi sono andati a protestare sotto il balcone del sindaco che è sceso a rassicurarli
I dipendenti del comune di Busto Arsizio non demordono e questa mattina hanno tenuto una nuova assemblea con protesta davanti a Palazzo Gilardoni per ribadire che la loro situazione non può più essere rimandata. Dal problema della restituzione degli aumenti non spettanti fino alla richiesta dei fondi di produttività 2007, 2008 e 2009 passando per le indennità che sono bloccate dal 31 dicembre 2008 senza dimenticare la cronica carenza di personale che costringe a lavorare di più e a non ottenere alcun beneficio. Sono questi alcuni dei temi discussi dalle rappresentanze sindacali con gli stessi lavoratori nel corso dell’assemblea e solo l’intervento dello stesso sindaco, durante il presidio dalle 11 alle 12 sotto Palazzo Gilardoni, ha portato un minimo di serenità
I problemi irrisolti sono molti e quello più contingente è la richiesta di applicazione dell’accordo firmato da amministrazione e Rsu ruguardo all’applicazione della clausola voluta dai legali dei dipendenti che chiedeva, in buona sostanza, che fosse il giudice del lavoro a richiedere indietro gli aumenti dovuti in seguito alle promozioni degli anni scorsi: «Inizialmente l’amministrazione sembrava non disposta ad applicare quella clausola che era l’unico modo per tentare un ricorso contro chi ha dato le promozioni, cioè i dirigenti dell’epoca – ha sottolineato fausto Sartorato di SdL intercategoriale – se la richiesta di rimborso arriverà dal giudice del lavoro potremo avanzare una richiesta di danni a chi le promozione le ha date, sbagliando, cioè i dirigenti». Nel suo intervento il sindaco avrebbe dato l’ok a questa procedura.
Altro tema caldo per i dipendenti è quello delle spettanze che non vengono distribuite: in particolare i sindacati chiedono che si riapra una trattativa da parte dell’amministrazione per sbloccare i fondi di produttività 2008 e 2009 più la rimanente parte non erogata del 2007. Anche le indennità non vengono più inserite in busta paga, dal 1° gennaio sono bloccate ed equivalgono a circa 30 euro lordi al mese. «Il problema è grave per i lavoratori che prendono uno stipendio con il quale è già difficile mandare avanti una famiglia – ha detto ancora Sartorato – anche 100 euro in meno al mese si sentono e questo devono saperlo i nostri amministratori».
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