“Fondazione Montevecchio, maggioranza in fuga”
Il duro commento di Stefano Cecchin, che accusa il sindaco Solanti e il presidente del consiglio Gianluca Resmini per la gestione del dibattito sulla fondazione culturale samaratese
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Stefano Cecchin in riferimento all’ultima seduta del consiglio comunale di Samarate e alle dichiarazioni del sindaco Vittorio Solanti sul Pgt
Il fuggiasco.
Mancava la scena di lunedì 16 sera, allorchè il sindaco e i suoi consiglieri hanno disertato in blocco il consiglio comunale, per completare la meschina figura dimostrata in quasi cinque anni di vita istituzionale dalla maggioranza.
Quando infatti non e’ stata muta, e’ stata assente.
Il timore persino di discutere il sancta sanctorum di Solanti, e cioe’ il feudo dato in gestione al fidato Paccioretti, la fondazione Montevecchio, e’ stato più forte della paura di fare una figuraccia istituzionale prima ancora che politica.
Il primo a fare la figuraccia e’ stato il sindaco pro tempore, il quale neppure facendosi trovare in aula, ha dato la cifra del suo essere “istituzionale”; era, è e rimane un partigiano secondo il senso più deteriore del termine.
E il secondo a fare questa figuraccia istituzionale e’ stato il presidente del consiglio comunale Resmini, pronto a convocare solo qualche giorno prima per il Piano di Governo del territorio l’assemblea civica quattro sere e mattine di seguito in prima e seconda convocazione, pur di non alterare l’umore del noto signore pro tempore e non contraddire i suoi capricci; quando invece si è trattato delle richieste provenienti dalle opposizioni ha scelto di procedere con una convocazione monca della "seconda chiamata”, così da garantire la tranquillità della sinistra.
La Montevecchio, così come il possibile buco di 400mila euro di ici, le mozioni sui crocefissi, le interrogazioni sui buchi neri dell’amministrazione, sicurezza e vandalismi innanzitutto; tutti argomenti poco digeribili per gli alzatori di mano a comando e per chi li guida. In mancanza di risposte e di coraggio, meglio rimandare.
O meglio parlarne nel chiuso di qualche stanza con fidati seguaci o con i finti oppositori che ormai stanno venendo allo scoperto.
Lunedì 16 novembre probabilmente il sindaco è stato impegnato a scrivere il fervorino che mi ha voluto propinare (e propinare ai lettori) tramite la sua nota di ieri. Lo ringrazio della considerazione mostrata nei miei riguardi: non capita infatti tutti i giorni che un semplice consigliere comunale diventi oggetto di una così continuativa e virulenta critica da parte del primo cittadino.
Segno forse che il mio lavoro di opposizione va abitualmente a toccare tasti sensibili e nervi scoperti.
Circa le fantasiose accuse di scompostezza, dileggio e diffamazione non posso che sorridere; ho di fronte infatti un maestro che è stato persino capace, tanto per fare un esempio in sintonia con il periodo natalizio, di organizzare- con raro sensibilità istituzionale – un presepe blasfemo nella principale piazza del comune al fine di fare dispetto alla maggioranza che lo aveva preceduto!
Ci vuole la pazienza di Giobbe per non rispondere alla ipocrisia di chi si richiama a “una certa scuola ma credo non ancora superata”, per cui “vale la regola del gioco democratico, antica quanto la democrazia: massima libertà nella rampogna, nella censura, nella manipolazione dei giudizi politici, ma anche massimo doveroso rispetto”.
Non sono forse questi tempi di grande e alta politica; almeno ci sia risparmiato il ridicolo e l’assurdo che offende l’intelligenza. Padri nobili e scuole antiche – quand’anche, e non è così scontato, fossero presenti nel suo caso – non vengano scomodati da chi non ha titoli per farlo.
Infine, mi sia permesso concludere ribadendo come l’articolo sul PGT di Samarate pubblicato nei giorni scorsi sia espressione del giudizio politico del gruppo consiliare del PDL di Samarate;un giudizio puntuale letto e messo a verbale del Consiglio.comunale.
Ho letto a tal proposito elucubrazioni del sindaco, dei suoi seguaci o di altri che lasciano il tempo che trovano e non cambiano la realtà dei fatti; ai fini sostanziali rimangono affermazioni fatue e come tali meritano di essere trattate.
Stefano Cecchin
Componente direttivo cittadino PDL Samarate
Vice Capogruppo PDL Samarate
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