Il consigliere-presidente è un fantasma? Sì, ma con la giustifica
Sei consigli comunali di fila hanno visto assente Marco Sartori, presidente nazionale di Inail e disponibile a Castellanza solo il lunedì e il venerdì. Risultato: una procedura di decadenza destinata all'archiviazione. "Resto consigliere, per rispetto degli elettori"
Tra i punti in programma nella doppia seduta del consiglio comunale di Castellanza in programma tra venerdì sera 27 novembre e stasera, lunedì 30 novembre, ce n’era uno che suonava quantomeno insolito. Al punto 4 si leggeva infatti: "procedimento di decadenza di un consigliere per mancata partecipazione alle sedute del consiglio comunale: archiviazione". Un atto puramente formale, che forse non avrebbe neppure dovuto arrivare fino all’ordine del giorno. Dietro di esso, la situazione paradossale di un consigliere comunale, quel Marco Sartori della Lega Nord, che è però contemporaneamente il presidente nazionale dell’Inail. E quindi difficilmente può prendere parte alle sedute del consiglio: eccetto che di venerdì, di sabato e di lunedì, come si era premurato da tempo di avvertire i colleghi di maggioranza del gruppo unico Farisoglio Sindaco. Senza che questi, evidentemente, riuscissero a venirgli incontro più di tanto. Fatto sta che dopo sei sedute di inevitabili assenze, a norma di regolamento del consiglio scattava la procedura, debitamente avviata, pro forma, dal presidente dell’assemblea comunale, Maurizio Frigoli. In realtà, il tutto assume un aspetto farsesco visto che le assenza erano, in sè, ineccepibilmente giustificate. E come volevasi dimostrare la questione finiva in quell’"archiviazione", ma non prima di essere spuntata, come un fiume carsico, sul foglio della convocazione del consiglio comunale.
In qualsiasi consiglio comunale, quando un consigliere è impossibilitato a partecipare per impegni che lo tengono lontano dalla città in cui è stato eletto (distinzione necessaria nel caso del bustocco Sartori), di norma è lui stesso a richiedere di essere rimpiazzato dal primo dei non eletti. Opzione che a Castellanza, anche volendo, non appare però praticabile: la prima dei non eletti del listone pro-Farisoglio sarebbe Nicoletta Pomini, "targata" Forza Italia, ora PdL. Per tacere di chi viene dopo: una vecchia conoscenza della politica castellanzese come Antonio Tellarini, ora con Vivere Castellanza, il gruppo cui si è legato il consigliere Maurizio Tarantino uscito dalla maggioranza.
Nulla di drammatico, certo. Ma nemmeno di sostanziale, alla fine: perchè di lasciare, Sartori non ne vuole nemmeno sentire parlare. «Sono in consiglio comunale dal 2004 (quando fu il candidato sindaco della Lega Nord, in circostanze piuttosto difficili per il Carroccio, abbandonato da buona parte dei suoi ex consiglieri ndr), sia la presidente Di Sapio sotto il sindaco Ponti che Frigoli sotto Farisogli sapevano bene che sono disponibile solo alal fine o all’inizio della settimana. Certo, poi, mi hanno infilato sei consigli comunali di fila tutti dal martedì al giovedì… Ho ricevuto una lettera dal presidente Frigoli e ho inviato le mie "giustifiche"» All’ultimo venerdì, Sartori c’era: e ci sarà anche stasera quando si discuterà di variazioni di bilancio, patrimoniale e dintorni, nonchè, se ve ne sarà la necessità, della questione di cui scriviamo. «Per conto mio» fa sapere Sartori a scanso di equivoci «ogni considerazione su eventuali sostituzioni è un falso problema, per il semplice fatto che io intendo portare a compimento fino in fondo il mandato affidatomi dagli elettori castellanzesi, per rispetto del loro voto». Nonostante gli impegni "romani" da presidente di Inail, Sartori si tiene aggiornato su quanto si muove in riva all’Olona. «Fino a qualche mese fa sono riuscito a seguire diciamo un 70% delle sedute del consiglio», poi questo "filotto" di sedute nel mezzo della settimana ha di colpo ridotto la percentuale. E portato una non-questione, diciamo così, fino all’ordine del giorno, in punta di regolamento.
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