Il dramma degli sfratti: fino a 60 quelli nel settore privato
Si avvicina il Natale, sono tutti più buoni: tranne il padrone di casa e l'ufficiale giudiziario. Se nel settore privato si piange, in quello pubblico (Comune e Aler) non si ride
Situazione seria sul fronte degli sfratti. A dirlo è lo stesso assessore ai servizi sociali di Busto Arsizio Mario Crespi. Sarebbero ben 74 le famiglie residenti nella sola Busto Arsizio a rischiare di perdere presto il tetto che hanno sulla testa; ed è un dato ancora non del tutto completo. A constatare con preoccupazione questi numeri è stato l’assessore, rispondendo in commissione ad una interrogazione a firma di Erica D’Adda (PD).
Nelle case di proprietà comunale sono 14 i nuclei familiari sotto sfratto; altri 60 sono in abitazioni private. Non c’erano invece i dati di Aler.
L’amministrazione comunale sta coinvolgendo le parti sociali e gli enti religiosi in un tavolo di confronto. È tuttora in vigore il fondo sostegno affitti sostenuto dalla Regione e si sta pensando a soluzioni come il social housing o anche contributi straordinari per aiutare i nuclei familiari a pagare caparre, anticipi e quant’altro. Troppo poco per le opposizioni. «Perchè non c’è Aler oggi in commissione?» chiedeva l’interrogante D’Adda. E la collega di partito Pecchini rincarava contestando all’amministrazione di non aver ancora cercato nuove aree in cui costruire case popolari; ciò a fronte di un bisogno che è ancora e sempre presente, come conferma lo stesso Crespi.
Per completezza d’informazione, ci rivolgiamo ad Aler Busto per chiedere quale sia la sua situazione, visto che in commissione non è stata invitata: il direttore Elio Borsani, dati alla mano, riferisce che al momento ci sono circa un centinaio di procedure ingiuntive notificate a inquilini morosi. «Statisticamente però, sul totale delle procedure gli sfratti veri e propri, poi eseguiti cioè, non superano il 10%». Per dire: quest’anno in tutto ci sono stati cinque o sei sfratti. Di uno di quei pochi casi, seguito proprio dalla consigliera comunale D’Adda, Varesenews è stata testimone. Andando ad approfondire la questione, alla richiesta se le procedure ingiuntive siano aumentate, la risposta è sì: per due ordini di motivi. «Da un lato si riscontra dopo l’approvazione della legge regionale 27, che in alcuni casi ha alzato gli affitti – calandoli in altri – e si sono registrare delle morsità; in molti altri è l’effetto di controlli più stringenti in passato, che ci hanno portato a scoprire un certo numero di "furbetti", diciamo così, che non avevano più i requisiti o o che non dichiaravano i redditi». Aler da sola ospita a Busto circa 1380 nuclei familiari, per qualcosa come 5000 persone circa; cui vanno aggiunte le 480 famiglie nelle case popolari comunali, che sono altri 2000 soggetti.
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