Il Pdl cassanese va alla crociata per il crocifisso
Presentata una mozione a sostegno della sottoscrizione della “dichiarazione dell’Europarlamento a favore dell’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici”
Il Pdl cassanese va alla crociata. Gli esponenti del Popolo delle Libertà di Cassano Magnago hanno presentato una mozione a sostegno della sottoscrizione della “dichiarazione dell’Europarlamento a favore dell’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici”, contro il pronunciamento della Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo.
Gli esponenti del Pdl cassanese (Salvatore Maida, Angelo Palumbo, Umberto Polato, Osvaldo Coghi, Giorgio Soldarini, Giovanbattista Oliva e Massimo Ceresa) manifestano la netta contrarietà del consiglio comunale di Cassano Magnago per due motivi fondamentali: “Il crocefisso non e’ solo simbolo di fede, ma anche culturale; l’identità culturale italiana è fortemente influenzata dalle radici cristiane che sono a fondamento della storia e della tradizione dei popoli”.
Nella mozione, presentata senza simboli e che il presidente del consiglio comunale chiederà di firmare a tutti i consiglieri a titolo personale, si legge: «Alcuni europarlamentari italiani (del “Popolo della Libertà”, “Lega Nord”, “UdC” e “Partito Democratico”) hanno presentato una dichiarazione a favore dell’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici, affermando principalmente che: “l’esposizione del Crocifisso o di altri simboli religiosi nelle aule scolastiche, nei tribunali, negli uffici pubblici, nelle sedi istituzionali o nelle aule municipali, rappresenta una consuetudine ed una tradizione propria di molti Paesi europei”. Tale dichiarazione scritta, secondo il regolamento del Parlamento Europeo, deve ricevere la sottoscrizione di almeno metà degli eurodeputati per essere iscritta all’ordine del giorno e quindi approvata. Per tanto si chiede – si legge nel testo -: di inviare la presente mozione a tutti gli europarlamentari italiani affinchè sottoscrivano la dichiarazione sopra citata e si attivino per promuovere tale sottoscrizione anche presso tutti i colleghi delle altre nazioni europee».
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