Influenza, “Non abbiate paura”

L'appello "papale" del direttore dell'azienda ospedaliera Zoia al'incontro pubblico organizzato dall'associazione nata intorno a Luca Daniele Ferrazzi. Ironia e storia come antidoti a un panico immotivato

«Non abbiate paura». È con le parole di Giovanni Paolo II che il cattolicissimo Pietro Zoia, direttore dell’azienda ospedaliera bustese, dissipa, papale papale, i timori sull’influenza. Il virus H1N1 ha fatto giovedì la sua prima vittima varesina all’ospedale di Busto Arsizio, la notizia è trapelata l’indomani e questo si può considerare quasi un commento "a caldo". «Era una ragazza di trent’anni» conferma Zoia, «purtroppo sofferente sin dalla nascita» e già gravemente compromessa, nelle sue possibilità di sopravvivenza, da una encefalopatia e dalla conseguente crisi respiratoria. La rassicurazione di Zoia veniva durante l’incontro indetto sul tema influenza da Ricordare il Futuro, associazione "d’area" vicina alla corrente ex-An del PdL voluta dall’assessore regionale all’agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, che ha presentato il progetto associativo volto ad aggregare quanti a destra vogliono riflettere sull’attualità e lavorare sul territorio. Un successo, vista la partecipazione che ha riempito la sala Tramogge dei Molini Marzoli.

«Siamo pronti ad affrontare la situazione» assicura Zoia, «la campagna mediatica alla fine un effetto positivo l’ha avuto: siamo preparati ad un livello quasi "esagerato". Nel nostro ospedale ci prendiamo cura del malato come persona, perchè ognuno è caso a sè. Purtroppo esistono categorie a rischio, per le quali un’influenza (qualsiasi ndr) può risultare fatale. Abbiamo percorsi di cura, vaccini, farmaci antiinfluenzali. Il virus è "pazzerello", ha anticipato i tempi, ma lo stiamo controllando». Don’t panic è il messaggio: e c’è da fidarsi, se è vero che in moltissimi si sono già ammalati e dopo qualche giorno di febbre alta e dolori muscolari sono normalmente guariti. Addirittura, la mortalità riscontrata dell’influenza che tanto ha fatto parlare di sè dopo i clamorosi esordi in terra messicana sarebbe varie volte inferiore a quella dei normali virus in circolazione. La vera preoccupazione che agita il governo, spiegherà Marco Airaghi, consigliere del ministero della Difesa, presentando anche il farmaco antiinfluenzale (nella foto) che si produce presso l’istituto di medicina militare di Firenze a suon di 750.000 capsule al dì, è un contagio di massa in grado di travolgere le strutture sanitarie e soprattutto di tenere tutti a casa dal lavoro e da scuola. Da qui le campagne per la vaccinazione: perchè ammlarsi può anche starci, ma tutti insieme no. Il vero pericoloso non è l’aggressività verso l’organismo, ma la contagiosità del virus.

In passato si è visto ben di peggio, ricordava il medico e scrittore Paolo Gulisano, come la terribile spagnola del 1918-1920 (decine di milioni di morti) o l’asiatica del 1957 o la Hong Kong del 1968. Oltre ad epidemie… di bufale ed esagerazioni: la grande paura del 1976 per un’influenza "suina" che poi non vi fu, e che fece vacinare in massa decine di milioni di americani per niente (e a fare morti fu il vaccino più che il virus), o il panico sparso intorno alla Sars e all’aviaria del 2005, entrambe poi dissoltesi senza creare i disastri pronosticati, eccetto che a danno dell’industria avicola. Un terrore atavico quello del contagio, figlio della memoria, quasi genetica, delle pestilenze terribili del Trecento e Seicento – la prima sterminò da un quarto a un terzo degli europei. Nulla a che vedere con l’oggi, quando tra un allarme televisivo e l’altro, nelle farmacie, raccontava il dottor Franco Mazzucchelli, va a ruba anche l’amuchina in gel.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 14 Novembre 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.