Kartell, sessant’anni costruiti sull’innovazione
La sua storia è un percorso di rivoluzioni fatte di creatività e ricerca di nuovi materiali. Sarà tra le protagoniste della Settimana della cultura d'impresa
Kartell oggi è sinonimo di design innovativo e creatività. Ma la sua storia parte da lontano, esattamente sessant’anni fa. L’azienda italiana dell’arredamento è l’esempio di una scelta coraggiosa orientata alla ricerca continua di nuovi prodotti e materiali. La sua storia, insieme a quella di tanti altri marchi di successo, sarà raccontata nel corso della settimana della cultura d’impresa in programma dal 13 al 22 novembre. L’azienda è stata fondata nel 1949 dall’ingegnere chimico Giulio Castelli, con l’intento di “produrre oggetti che avessero caratteristiche innovative, intese come applicazione di nuove tecnologie produttive, rivolte all’economia del materiale e all’efficienza del processo”. L’attività è iniziata con la produzione di autoaccessori, casalinghi, apparecchi d’illuminazione e articoli da laboratorio.
La rivoluzione della plastica – La vera e propria rivoluzione avviene tuttavia con l’introduzione delle materie plastiche nell’ambiente domestico: nasce nel ’51 il Settore Casalinghi: i pezzi più esemplificativi del design Kartell degli anni cinquanta sono infatti i casalinghi di Gino Colombini, responsabile in quegli anni dell’ufficio tecnico Kartell, che trova la “giusta forma” per i nuovissimi materiali e crea oggetti capaci di unire l’utile al bello e di contribuire al cambiamento del paesaggio domestico in atto.
Gli anni Ottanta – Negli anni ottanta, con la direzione artistica di Anna Castelli Ferrieri, i mobili Kartell conciliano la logica industriale e l’approccio “high technology” con le suggestioni del post modernismo; nascono prodotti di come il tavolo 4300, il primo tavolo di dimensioni consistenti interamente stampato ad iniezione, e la sedia 4870 impilabile all’infinito. Nel 1988, alla soglia dei settant’anni, Giulio Castelli passa il timone al genero, Claudio Luti, che rileva il Marchio. Rivedendo il catalogo nel rispetto del DNA Kartell, Luti concentra la sua strategia sul prodotto, portando avanti una ricerca sul progetto basata sulla qualità, privilegiando la percezione tattile e sonora delle superfici e avvalendosi della collaborazione dei più rinomati designer internazionali, primo fra tutti Philippe Starck, un fruttuoso sodalizio che ha generato forme e prodotti innovativi, grazie al pragmatismo e l’intuizione imprenditoriale di Luti e al genio creativo del celebre designer francese. Negli anni successivi Luti raccoglie intorno a sé un team creativo di designer internazionali – Philippe Starck, Ron Arad, Antonio Citterio, Vico Magistretti, Enzo Mari, Alberto Meda, Paolo Rizzatto – che ha costruito con Kartell un feeling particolare attraverso il dialogo e il continuo scambio di idee sui progetti fino a stabilire un perfetto equilibrio tra l’esperienza progettuale dei designer, le potenzialità e le esigenze dell’azienda.
L’era delle sedie trasparenti – A partire dal 2000 è protagonista la trasparenza: dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti.
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