L’Insubrias Biopark invaso dai pesci zebra
Il centro di ricerca di Gerenzano testerà l'efficacia delle cellule staminali estratte da liquido amniotico con un metodo di ricerca innovativo, siglando un accordo con il gruppo San Donato Foundation
Lungo dai tre ai cinque centimetri, affusolato e striato: assomiglia quasi ad una sardina ma il suo valore, dal punto di vista scientifico, è decisamente più alto. Stiamo parlando dello zebra fish (o pesce zebra), un pesciolino che rappresenta una nuova frontiera nella ricerca sulle cellule staminali. I centri ricerca più avanzati, infatti, stanno usando proprio questi animali per capire meglio le potenzialità delle terapie staminali, prima della sperimentazione sull’uomo.
Uno sviluppo importante, tanto che i laboratori dell’Insubrias Biopark di Gerenzano hanno appena acquistato 36 vaschette di pesci zebra, che saranno utilizzati per portare avanti alcune ricerche chiave in collaborazione con il Gruppo San Donato Foundation. «Questo è un filone di ricerca decisamente nuovo», ci spiega il Direttore della Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita Andrea Gambini, «In Italia sono pochi i centri che sperimentano sui pesci. Le ultime scoperte, tuttavia, ci dimostrano che in molti casi gli zebra fish sono un ambiente più sicuro rispetto a topi o altri animali, perché rispondono in modo più simile all’uomo».
Negli zebra fish di Gerenzano saranno testate cellule staminali di diversa origine, come quelle estratte dal cordone o dal liquido amniotico, uno dei filoni di ricerca più promettenti. Una delle ricerche svolte a Gerenzano testerà, ad esempio, la possibilità di utilizzare terapie genetiche per ricostruire i tessuti del cuore.
Lo zebra fish è un organismo modello nella ricerca biologica perché l’animale, poco esigente e di facile mantenimento in vasca, si riproduce con notevole frequenza con più di 200 uova per ciascuna deposizione, e ciò permette di disporre rapidamente di un gran numero di esemplari. Inoltre, la trasparenza delle uova fecondate e degli embrioni, che si formano in sole 72 ore dalla fecondazione, è tale da rendere evidenti tutte le fasi dello sviluppo embrionale, per cui il pesce zebra è usato come modello in studi sulla biologia dello sviluppo.
Questo accordo tra due big della ricerca lombarda, l’Insubrias Biopark e il Gruppo San Donato Foundation, durerà almeno due anni, e proverà a dare un ulteriore impulso alla ricerca sul nostro territorio. Al centro degli studi – oltre allo zebrafish e allo cellule staminali – vi sono patologie tumorali e autoimmuni, malattie cardiologiche, ortopediche e connesse all’apparato locomotore.
«In questo momento di crisi – chiarisce Gambini – risulta ancora più importante unire le forze nel campo della ricerca. È un accordo particolarmente significativo – quello siglato tra la nostra Fondazione e il Gruppo San Donato Foundation – che può sfociare in risultati determinanti». Le promesse delle cure basate su cellule staminali, infatti, sono sempre più vicine a delle certezze: «Alcune terapie da cellule staminali sono già in atto», spiega Gambini, «Nel caso di questa ricerca speriamo di poter passare alla sperimentazione sull’uomo tra un anno, un anno e mezzo».
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