La Cgil denuncia: il sistema ferroviario regionale in emergenza
La Filt Cgil descrive la situazione del materiale rotabile e del numero degli addetti e prevede disagi e difficoltà della futura società ferroviaria lombarda
Ai nuovi treni regionali inseriti tra settembre e ottobre altri se ne aggiungeranno a partire dall’orario invernale il 13 dicembre.
Si tratta delle linee che attraversano il Passante Ferroviario S5 e S6 che, da Porta Vittoria, si attesteranno a Rogoredo e a Treviglio, del potenziamento della Milano Lecco via Carnate, e che la linea S1 in partenza da Saronno, anziché fermarsi a Rogoredo, arriverà a Lodi. Si aggiungono inoltre le nuove navette Malpensa – Busto FS.
Questo equivale ad aumentare la produzione di 2 mln/km pari a circa il l’8%.
Va ricordato infine che alla stessa data vi sarà l’incremento di traffico dell’alta velocità da Torino a Napoli in conseguenza della riduzione dei tempi di percorrenza, con particolare riferimento alla tratta Milano Roma che si attesterà a meno di 3 ore con il 30% di treni in più rispetto ad oggi.
Sono incrementi significativi soprattutto perché si innestano in linee e stazioni a forte saturazione ormai al collasso.
A fronte di questi annunci, di cui tutti dovremmo esser soddisfatti, la realtà vede uno scarto (a quasi un mese dal 13 dicembre) tra le disponibilità, sia di materiale ferroviario (locomotori treni) che di personale, e le reali necessità della produzione
Il tutto avviene nel momento in cui si da avvio alla nuova società ferroviaria lombarda (TLN –Trenitalia – LeNord) che assorbirà tutti i servizi pendolari della Regione.
In particolare, nonostante si sapesse da tempo che sarebbero serviti Macchinisti e Capitreno, figure professionali indispensabili e non facilmente reperibili sul mercato del lavoro, si è sottovalutata la necessità di nuove risorse, ipotizzando forse, che solo attraverso un incremento indiscriminato del lavoro straordinario si potesse risolvere tutto.
Così non sarà. E, anzi, sarà bene che, se non si vuole far seguire agli annunci un flop, si capisca che siamo già in emergenza. E dall’emergenza si esce solo se alle nuove linee previste seguiranno rapidamente treni e personale.
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