La Cimberio scopre Tusek e torna a vincere in casa
Varese-Ferrara 81-74. Partita molto dura per i biancorossi che conquistano il quarto successo stagionale e interrompono la serie nera tra le mura amiche. Lo sloveno è determinante per piegare gli estensi
La Cimberio si fa passare il “mal di Masnago” (la definizione è di Cotani) battendo Ferrara 81-74 e interrompe così la serie negativa di tre sconfitte tra le mura amiche che ne avevano minato l’avvio di campionato. I biancorossi ora vantano un record in parità tra vinte e perse (4-4) che è un bel viatico per il futuro, considerando che le ambizioni stagionali parlano di salvezza a tutti i costi e che la prossima partita (domenica 6 a Siena) sarà da prendere come un proficuo allenamento visto la marcia della Montepaschi, capace di dare trenta punti fuori casa alla seconda forza Avellino.
Stasera però c’era la Carife da battere e la missione è stata compiuta seppur tra grandi fatiche. La Cimberio ha condotto le danze per l’intera gara ma non è mai riuscita a tracciare un solco definitivo alle proprie spalle; gli estensi hanno così tenuto aperto il match fino agli ultimi minuti quando una fiammata (l’unica) di Galanda e un paio di difese come si deve hanno messo a sedere Ferrara. Il successo porta però soprattutto la firma di un Marko Tusek infallibile da sotto canestro (7/7) e decisivo tanto nella prima quanto nella seconda metà di partita. Gli altri uomini sugli scudi si chiamano Morandais (foto di S. Raso), Thomas e Cotani, cui si aggiunge un Gergati senz’altro utile. Ancora da attendere invece è J.R. Reynolds che ha l’intelligenza per non forzare ma a cui manca ancora qualche passo per l’inserimento definitivo. Oggi non l’ha certo aiutato Childress, a picco dopo un buon primo tempo: troppe le sue incertezze in attacco dove le sei palle perse pesano come macigni sul “supplemento-sudore” richiesto alla Cimberio per vincere. Il bello di questa squadra però, è la panchina lunga: perso un protagonista se ne trova un altro, e così il finale è del tutto positivo. In attesa della grandine (a Siena), è bello godersi una giornata di sole.
Stasera però c’era la Carife da battere e la missione è stata compiuta seppur tra grandi fatiche. La Cimberio ha condotto le danze per l’intera gara ma non è mai riuscita a tracciare un solco definitivo alle proprie spalle; gli estensi hanno così tenuto aperto il match fino agli ultimi minuti quando una fiammata (l’unica) di Galanda e un paio di difese come si deve hanno messo a sedere Ferrara. Il successo porta però soprattutto la firma di un Marko Tusek infallibile da sotto canestro (7/7) e decisivo tanto nella prima quanto nella seconda metà di partita. Gli altri uomini sugli scudi si chiamano Morandais (foto di S. Raso), Thomas e Cotani, cui si aggiunge un Gergati senz’altro utile. Ancora da attendere invece è J.R. Reynolds che ha l’intelligenza per non forzare ma a cui manca ancora qualche passo per l’inserimento definitivo. Oggi non l’ha certo aiutato Childress, a picco dopo un buon primo tempo: troppe le sue incertezze in attacco dove le sei palle perse pesano come macigni sul “supplemento-sudore” richiesto alla Cimberio per vincere. Il bello di questa squadra però, è la panchina lunga: perso un protagonista se ne trova un altro, e così il finale è del tutto positivo. In attesa della grandine (a Siena), è bello godersi una giornata di sole.
COLPO D’OCCHIO – Buon pubblico per l’ottavo appuntamento stagionale, il quinto a Masnago dove arriva Ferrara. Partita che è novità assoluta in A1 ma che era stata già disputata ai tempi della A2 di inizio anni Novanta.
PALLA A DUE – Pillastrini recupera Marco Passera ed esclude dal referto il giovane Zahariev. Dopo una settimana finalmente al completo, la Cimberio si schiera con un quintetto molto italiano con Childress e Morandais accanto a Gergati, Cotani e Galanda. Giorgio Valli inserisce nello starting five Daniel Farabello, accolto da un caldo e giusto applauso al momento delle presentazioni.
LA PARTITA – Sono gli italiani di Pillastrini ad aprire la contesa con un 9-2 d’approccio chiuso da una schiacciata di Cotani. A metà periodo Tusek segna i primi punti (tre) stranieri dei biancorossi ma una disattenzione e un passaggio a vuoto in attacco sono sufficienti a riportare sotto i bianconeri (12-10, tap in di Nnamaka). La replica è di Reynolds che bagna con due triple l’esordio al PalaWhirlpool. La difesa biancorossa però concede troppo e la prima sirena segna il 22-17 grazie all’assist di Childress per Tusek.
Al rientro in campo Thomas segna otto punti (due triple) in un amen ma dalla parte opposta ne arrivano sei da Jamison e il divario non cambia. Pillastrini allunga la difesa e trova punti da Gergati e Tusek dominante con le spalle a canestro (36-27). Ferrara si riprende con due contropiedi, sul secondo c’è anche un antisportivo di Reynolds e così Salvi sigla il 36-32. Dopo un 2+1 di Cotani la Cimberio riallunga con una provvidenziale tripla dall’angolo di Morandais, poi si va al riposo con un trapunti di Childress che Sangaré non riesce a replicare: 45-33.
Di nuovo “Air France” sigla il massimo vantaggio a inizio ripresa e dà il via a una serie di canestri che coinvolge Thomas e il ferrarese Jackson autore di otto punti nello spazio di tre azioni. Varese trova solo errori dai suoi leaders designati Childress e Galanda che non ne azzeccano una. È il momento di Gergati (56-47) e Cotani che, in versione “portiere”, gonfia il tabellino alla voce recuperi. Due errori di Reynolds e un tecnico fischiato al romano riaprono però la partita: alla pausa Varese comanda di soli 4 punti (60-56) con Tusek (foto) corregge a canestro uno sbaglio di JR.
IL FINALE – L’elastico tra le due squadre prosegue anche nel quarto decisivo. Lo sloveno è troppo solo, Martinoni e Childress sbagliano e Nnamaka sigla il 62-61. Questa volta Galanda (rimbalzo d’attacco) c’è e Morandais (dai 6,25) è fondamentale. Gli arbitri rischiano il naufragio, non danno due liberi sacrosanti a Galanda e poi puniscono Grundy con un tecnico. Quando finalmente Childress colpisce da centro area sembra fatta (69-61) ma il play ne combina un’altra (palla rubata da Farabello) e gli estensi tornano a -4 con 4’11” da giocare. Due assist coraggiosi (Thomas per Galanda e Childress per Tusek) valgono oro, Jamison balbetta in lunetta ma una cattiva gestione biancorossa tiene la Carife in partita. Serve un 6/6 finale ai liberi tra Childress e Morandais per scacciare gli incubi: finisce 81-74 e Masnago può applaudire con sollievo.
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