Manifestazione anti-Pedemontana, urla e slogan contro la Regione
In un centinaio si sono dati appuntamento a pochi metri dal luogo dove partirà il cantiere. Al corteo hanno partecipato anche rappresentanti dei comitati di Lentate, Seveso e Meda
Si sono dati appuntamento proprio lì dove tutto avrà inizio, nei pressi di quello che sarà il mega-svincolo di Solbiate Olona, i manifestanti anti-Pedemontana capeggiati dall’Osvo (Osservatorio per la salvaguardia della Valle Olona), associazione della quale fanno parte gruppi come Domà Nunch, Comunità Giovanile, Legambiente Tradate, e i comitati che in questi mesi si sono battuti per ottenere modifiche al tracciato della nuova autostrada che scorrerà a nord di Milano. Tutti uniti hanno chiesto che la Pedemontana venga fermata perchè così com’è stata pensata non piace, devasta il territorio, porterà ad una cementificazione selvaggia e un aumento di traffico che aumenterà l’inquinamento in una zona già fortementre congestionata.
«Regione ragiona!», «Fuori la mafia dall’Insubria», «Fagnano la tangenziale uccide anche te…dille di smettere» e molti altri slogan e striscioni hanno scandito la mattinata del centinaio di contestatori dell’opera. A dare manforte ai locali si sono aggiunti anche rappresentanti dei comitati di Lentate, Seveso, Meda, Uboldo e Gazzada Schianno per urlare un forte "no" ad un’autostrada che molti hanno definito «nata vecchia». La mattinata è trascorsa tranquilla, l’imponente servizio d’ordine predisposto da Polizia, Carabinieri e Polizia Locale è rimasto a guardare mentre i manifestanti hanno esposto striscioni e hanno improvvisato un piccolo corteo che dall’ex-Iper ha raggiunto il vicino centro commerciale. Durante la manifestazione sono state anche bruciate delle bandierine di cartapesta con il simbolo di Regione Lombardia.
Le paure espresse dai manifestanti sono tante a partire dall’aumento dell’inquinamento da polveri sottili, si teme che la strada distrugga gli ultimi polmoni verdi rimasti in zona (come nel caso della bretella accessoria tra Fagnano e Castelesperio), si criticano alcune scelte come la mega-stazione di servizio di Mozzate oppure ci si preoccupa del fatto che una parte dell’autostrada scorrerà sui terreni contaminati dalla diossina rilasciata dall’Icmesa di Seveso, città che già oggi sta pagando in termini di aumento dei tumori dopo il disastro accaduto nel 1976. In una sola manifestazione si sono condensate le paure di tutti coloro che vedranno scorrere la strada a fianco delle loro case ma il messaggio che si è voluto lanciare è unico per tutti, come ha sottolineato Matteo Sorini di comunità giovanile: «Non siamo qui a difendere l’orticello di nessuno – ha detto Sorini – siamo qui a manifestare per la salute di tutti i cittadini. Questo è il messaggio che deve passare».
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