Margutti aderisce a “Unione Italiana”
Tra i fondatori di Forza Italia, l’ex vicesindaco di Tradate accoglie positivamente l’idea del nuovo gruppo politico fondato da Gianfranco Librandi: “Non cerco poltrone”
“Voglio semplicemente aiutare a formare una classe politica capace. Mi sono messo a disposizione per creare un nuovo gruppo dirigente di capaci, motivati e onesti cittadini, che hanno una professione e un lavoro e vogliono “Fare l’Italia”. L’Italia è di chi la fa crescere, di chi la aiuta a produrre, di chi la vuole sana, bella e civile”. Parole di Gianluigi Margutti, ex vicesindaco di Tradate, tra i fondatori di Forza Italia, che ha recentemente abbandonato il partito di Berlusconi, fondando a Tradate il gruppo Unione indipendente. Ora l’annuncio dell’adesione a Unione Italiana, fondato da Gianfranco Librandi e che pare stia raccogliendo diversi consensi.
Sul perché della propria scelta, Margutti afferma che non è contro Berlusconi ma “non più con lui. Basta con le guerre di religione. Basta con le contrapposizioni. Finiamola di essere sempre contro qualcuno. Finiamola di dire che questo è il nemico assoluto e questo l’amico vero. Questo è un atteggiamento ‘manicheo’. Tutti i manichei vadano a casa! Hanno inventato le contrapposizioni, per far sì che ci sia ‘guerra continua’. E quindi si auspicano: “Dura guerra, che io resisto e così giustifico la mia ragione di essere; faccio guerra tra bande e non produco nulla per i cittadini”.
“Sono sempre stato uno dei sostenitori di Berlusconi e del suo movimento – aggiunge Margutti -. Ero berlusconiano al 100 per cento e fui tra i primissimi da lui invitato ad Arcore, Villa san Martino, ad aderire (novembre 1993). Purtroppo nel tempo mi sono così deluso (meglio: mi ha così deluso) che ho deciso che di Berlusconi non mi interessa più nulla. Non gli sarò contro. Ma sicuramente non sarò più con lui. E la differenza non è di poco conto. L’uso delle preposizioni ‘contro’ e ‘con’, spero riesca a spiegare il mio pensiero. Se sei contro Berlusconi, va a finire che lo enfatizzi, che lo poni sempre al centro di ogni azione politica; e tutto viene tarato (regolato) con il suo metodo, quello mediatico. Sarà più che sufficiente non essere più con lui. La demonizzazione di Berlusconi lo fa, invece, sempre (ri)-emergere perchè lui controlla i media televisivi, direttamente o indirettamente. Insomma su quel terreno si perde tempo e si perde politicamente.
“Ho individuato in Unione Italiana una specie di scialuppa di salvataggio per chi, come me, vuole il cambiamento e che mette a disposizione energia e intelligenza per tracciare una nuova rotta – prosegue Margutti -. Personalmente non voglio posti: li rifiuterò. Mi sono messo a disposizione per creare un nuovo gruppo dirigente di capaci, motivati e onesti cittadini, che hanno una professione e un lavoro e vogliono “Fare l’Italia”. L’Italia è di chi la fa crescere, di chi la aiuta a produrre, di chi la vuole sana, bella e civile. Lavorerò per non disperdere tante diffuse capacità, proprio ora che la navicella della politica sta arenandosi su secche pericolose e insidiose per la nostra stessa democrazia. Si può cambiare”.
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