Pedemontana, il Pd: «Troppa confusione»
I consiglieri regionali Adamoli e Gaffuri sostengono che l'approvazione del Cipe mette a rischio il secondo lotto delle tangenziali di Varese e Como mentre stanno già partendo le procedure di esproprio
Il Cipe ha approvato oggi, venerdì 6 novembre, il Progetto definitivo del sistema viabilistico pedemontano e il piano finanziario che ne consente l’attuazione. Ora, appena pubblicato il testo della delibera, la società Pedemontana dovrà adeguare il progetto alle richieste degli enti locali, tra le oltre 1.500 presentate, che il Cipe ha accolto e che ancora non sono note. Sulla base del progetto aggiornato, entro l’inverno si bandiranno le gare per l’affidamento del progetto esecutivo e dei lavori per oltre 2 miliardi di euro.
Pericoli scongiurati? Nemmeno per sogno, sottolineano i consiglieri regionali del Pd Luca Gaffuri e Giuseppe Adamoli : “A dispetto di quanto dice l’assessore regionale alla Mobilità Cattaneo – fanno sapere – se il Cipe ha approvato il piano finanziario così com’era stabilito, significa che per portare a termine la Pedemontana si sacrificano le tangenziali di Varese e Como, facendo pagare il pedaggio e che il secondo lotto di questa opera è a rischio”.
Cattaneo ha ufficializzato una sua proposta per evitare il pedaggio sulle future tangenziali di Varese e Como, ma si basa su un presupposto fondamentale, ovvero eventuali risparmi di costo: “qualora si verificassero eventi in grado di consentire una ottimizzazione dei costi finanziari”, dice testualmente l’assessore nel suo documento. “Non sono rassicurazioni sufficienti – dicono i consiglieri del Pd – come appare evidente”. Per quanto riguarda, invece, i secondi lotti, “a questo punto bisogna cestinare il progetto definitivo che già esisteva e aspettare il progetto della Varese-Como-Lecco voluto dalle Camere di commercio – proseguono Gaffuri e Adamoli – che è però ancora a livello di studio di fattibilità. Ma chi pagherà, poi, quest’ennesima opera?”.
Sul piatto rimangono, invece, problemi più stringenti: “Nel frattempo, per il progetto del secondo lotto della tangenziale erano comunque partite le procedure di esproprio, quindi la macchina si era messa in moto con i costi che ciò comporta e creando preoccupazione nella gente. Insomma – dicono i consiglieri Pd – troppa confusione”.
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