Progetto MicroSPI: Univa aiuta le piccole aziende

Per le oltre 500 microaziende associate in arrivo una "consulenza globale" su sette ambiti distinti: una bussola per orientarsi nel buio tunnel della crisi

gianni brugnoli

La crisi economica darà pure segnali di stabilizzazione – nel senso che si è ormai toccato il fondo – ma i suoi effetti sono tutt’altro che finiti. A soffrire sono un po’ tutti, ma soprattutto gli imprenditori proprietari di microaziende, cui, oltre a tutti gli stress di una situazione difficile, spesso mancano il tempo e le competenze specifiche per dedicarsi ad analisi e scelte dirimenti per il futuro.

L’Unione degli Industriali della provincia di Varese, Univa, che conta oltre 500 associati con meno di dieci dipendenti, cioè microimprese – termine che si applica anche a quanti non superano i 2 milioni di fatturato o bilancio annuo – viene incontro a questo settore non secondario (circa il 35% dei soci) con il progetto MicroSPI.

Si tratta di un’iniziativa in collaborazione con SPI – Servizi e Promozioni Industriali srl, azienda diretta emanazione di Univa, che metterà gratuitamente nuovi servizi a disposizione delle microimprese. In particolare in sette campi distinti: ambiente e sicurezza e relative normative, controllo direttiva macchine (2006/42/CE), temporary management (individuazione di “arre deboli” o carenze gestionali), controllo di gestione (con particolare attenzione ai costi), finanza (analisi della situazione finalizzata all’adesione alla Centrale rischi), energia (con ricerca di soluzioni appropriate e vantaggiose), valutazione cespiti (perizie su immobili per poterli correttamente mettere a bilancio). Tutti campi importanti nella vita di un’azienda, ma spesso non facili da seguire per il micro-imprenditore preso dalle attività quotidiane, come ricordava per SPI Elvio Mauri.

Una bussola per orientarsi nel buio tunnel della crisi quella offerta, sperando in una prossima schiarita; un pool di professionisti a disposizione, tutto garantito dal “marchio Univa”. Durerà un anno, fino al novembre prossimo, il progetto, attuato tramite consulenti specializzati nei vari campi: l’analisi di partenza per valutare la situazione iniziale è come detto gratuita.

Il vicepresidente Univa Gianni Brugnoli propugna con forza la nuova iniziativa, salutandola come «un volano per uscire dalla crisi». Al tempo stesso insiste sulla piena autonomia dell’imprenditore nelle scelte: prima che qualcuno equivochi, non vi è alcuna “patronizzazione” nell’assistenza offerta da Univa, semplicemente si offrono dei servizi, delle indicazioni sulla cui base sarà sempre e comunque l’uomo solo al comando a decidere. Conviene quell’acquisto? Posso permetterlo? E come presentarmi nel modo migliore alla mia banca? È a domande come queste che il progetto MicroSPI vuole venire incontro.

Il coordinatore delle aree economiche di Univa, Marco De Battista, ricorda gli aspetti politici della questione del credito, con Marcegaglia e i colleghi tedeschi che, da massimi rappresentanti dell’industria europea, sono sttai gli unici a perorare un combiamento delle rigide regole bancarie del sistema Basilea 2. Mentre le banche, sempre pronte a ricevere e mai a dare, sono le grandi accusate dal sistema produttivo, sono i Confidi a fare la parte del leone nel tenere in piedi il tessuto della piccola impresa. Univa, ricorda De Battista, fa la sua parte tramite VareseInvestimenti, che fa private equity indirizzato proprio alle PMI. Per fare un esempio, proprio in questo mese VI è entrata nel capitale di un’azienda del settore aerospaziale con soli 25 dipendenti, impegnata in un ambizioso progetto negli USA.

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Pubblicato il 18 Novembre 2009
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