Quando i rifiuti diventano arte e moda
Intervista alla stilista toscana Angela Nocentinicreatrice degli abiti esclusivi dell’ultimo DVD Disney dedicato alla fatina Trilli
Ha una tale carica di originalità, grinta e simpatia da poter essere paragonata ad un personaggio dell’universo disneyano, e una fantasia e una passione così spiccate che le hanno permesso in questo universo di entrarci a buon diritto come autrice degli esclusivi costumi realizzati per l’uscita dell’ultimo Dvd Disney “Trilli e il tesoro perduto”.
Stiamo parlando della stilista toscana – fiorentina, per la precisione – Angela Nocentini, che dell’eco-fashion o dell’eco-chic (se così si dice) ha fatto l’obiettivo di ricerca e studio di una vita.Alla presentazione italiana del nuovo Dvd Disney c’era anche lei, e ci ha raccontato come da una montagna di rifiuti può nascere un oggetto d’arte. Con molta fantasia e il sostegno – fondamentale, come ha tenuto a precisare – di un’azienda toscana, Ecolevante, che da sempre crede nello smaltimento e nel recupero dei rifiuti industriali.
«È ormai da molti anni – ci ha spiegato – che porto avanti studi e progetti che hanno come fine la realizzazione di opere d’arte a partire dagli oggetti che è possibile trovare in discarica. E nella zona dove sono nata e cresciuta, l’entroterra toscano, con la presenza di numerose case di moda che producono abiti, scarpe, pelle e pellame gli scarti industriali sono spesso interessanti: dalle piume alle parti di tomaie, dalle fibre di lana al “tessuto non tessuto”, il recupero avviene attraverso un processo di lavorazione al laser, per cui ogni pezzo viene completamente trasformato per forma e colore. Come abbiamo fatto per gli abiti della fatina Trilli, per cui ogni scarto è stato trasformato in elaborate e perfette foglie, che assemblate insieme hanno dato vita non solo ad un nuovo ed originale vestito “verde”, ma anche a tutti gli accessori che lo rendono ancora più unico e prezioso».
«Lo scorso anno – ci ha raccontato Angela Nocentini – abbiamo realizzato con gli studenti dell’Accademia fiorentina mostre con oggetti d’arte da prodotti riciclati in Toscana, Lecce, Liguria, a Belgrado. In tutti i progetti portati avanti il messaggio che abbiamo voluto trasmettere è sempre stato il medesimo: il riciclo dello scarto in ambito tessile come un mezzo attraverso il quale ristabilire il rapporto uomo-ambiente, là dove l’abito rappresenta la copertura dell’essere umano, l’espressione del disagio dell’uomo rispetto agli altri esseri viventi nell’adattarsi all’ambiente esterno».
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