“Raccogliamo firme per riportare il crocefisso a scuola”

L’invito dal Club Don Luigi Sturzo che interviene dopo la bocciatura della Corte europea sul simbolo religioso nelle aule

Il Crocifisso esposto nei luoghi pubblici non è sinonimo di prevaricazione del cristianesimo sulle altre religioni. Le religioni dovrebbero essere tutte accumunate dai principi di tolleranza e fratellanza universale. Il motivo per cui riteniamo corretta l’ esposizione del Crocifisso nei luoghi pubblici si fonda sull’ innegabile fatto che il Cristianesimo sia la base culturale su cui poggiano      l’ Italia e l’ Europa. Il voler togliere il crocifisso è come voler rinnegare le nostre radici. Risulta quindi incomprensibile la posizione della Corte Europea di non voler tutelare quei valori culturali costitutivi del nostro vivere comune. L’ Europa dovrebbe difendere le usanze millenarie delle nazioni che la compongono e non lasciarle alla mercé di pochi. Ancora più incredibile è la presa di posizione di alcuni estremisti di certe etnie che, già in passato, facendosi paladini della laicità dello Stato, avevano cercato di ottenere la rimozione del Crocifisso dai luoghi pubblici, dimentichi del fatto che nei loro paesi di origine ancora oggi essere Cristiani è un “delitto” che spesso si paga con la vita, come è accaduto recentemente dove alcuni Cristiani sono stati crocifissi. I tempi delle Crociate sono finiti, ripetiamo: le vere religioni sono tolleranti, professano la fratellanza e non l’ odio e la xenofobia. Certo è che d’ ora in poi potranno essere messi in discussione anche il Santo Natale, la Pasqua della Resurrezione e tutte le nostre millenarie tradizioni.
E di questo passo, in ottemperanza al dispositivo della Corte Europea, i saronnesi dovranno rinunciare anche alla “Festa del Trasporto del Crocifisso” ed alla processione del Corpus Domini? Le strade e le piazze, ancor più delle scuole, sono luoghi pubblici…
Per ultimo ricordiamo ai cittadini che gli studenti, nostri-vostri figli, l’ anno scorso hanno raccolto firme per reintrodurre nelle loro classi il Crocifisso tolto. A questo punto invitiamo anche loro a ricorrere alla Corte Europea per pretendere il rispetto della loro volontà in sintonia con le tradizioni culturali Italiane.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Novembre 2009
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