Rama di pomm: una tradizione ultracentenaria che rivive ogni anno
Il palio ha “solo” 61 anni, ma la ricorrenza della Rama di Pomm risale al 1630, anno della peste che colpì anche Gallarate
«La Rama di Pomm è un appuntamento che affonda le proprie radici nel 1600 e che oltre a unire la comunità del rione gallaratese di Madonna in Campagna, fonde religione a tradizione popolare. Quest’anno poi – ha spiegato l’assessore allo Sport Giuseppe De Bernardi Martignoni – che il palio è giunto alla 61° edizione, insieme al Comitato organizzatore abbiamo deciso di presentare questa festa a Villa Recalcati per farla conoscere a tutto il territorio».
Alla presentazione della Rama di Pomm, che si terminerà il 21 novembre prossimo, erano presenti, oltre all’assessore De Bernardi Martignoni, anche Giorgio Scarabelli, presidente del Comitato organizzatore, Mario Garavaglia e Giancarlo Bettinelli, pilastri e anima dell’evento.
«Sono particolarmente legato a questo appuntamento – ha spiegato De Bernardi Martignoni – in quanto gallaratese e soprattutto abitante del rione Madonna in Campagna. Per anni ho seguito questo palio, fin da piccolo, e oggi sono orgoglioso che la tradizione prosegua e soprattutto di aver ospitato la presentazione qui in Provincia. Gli appuntamenti sportivi e sociali in programma richiamano da sempre moltissime persone, poiché è forte l’attaccamento dei gallaratesi e molti, che magari da anni non abitano più nel quartiere, tornano proprio per rivedere e incontrare vecchi amici».
A sottolineare le antiche radici della festa ci ha pensato il presidente del Comitato Organizzatore Scalabrelli: «Il palio ha “solo” 61 anni, ma la ricorrenza della Rama di Pomm risale al 1630, anno della peste che colpì anche Gallarate. Per far capire quanto l’appuntamento sia sentito dai cittadini, basta dire che siamo arrivati ad avere un pubblico superiore alle 2 mila unità».
Orgoglioso di «aver respirato l’atmosfera del palio fin da bambino» anche Mario Garavaglia, il quale ha aggiunto: «per riuscire a organizzare un evento per così tanti anni di fila servono determinazione e volontà». Chi invece ha spiegato come è nato il palio è stato Giancarlo Bettinelli: «Fu una felice intuizione di un gruppo di cittadini, i quali nel secondo dopo guerra sentirono l’esigenza di socializzare e unire la gente. Vorrei anche ringraziare le istituzioni, tra queste la Provincia di Varese per l’impegno e il sostegno che ci hanno dato».
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