Sant’Anna chiama, Palazzo Gilardoni risponde ma mai abbastanza
Gradito l'intervento sul parco di via Giotto ma l'urgenza adesso è la manutenzione del verde, in qualche caso pericolante. Corrado: "pensare anche agli aspetti sociali e culturali"
Sant’Anna reclama ancora attenzioni dal Comune. Piccole cose, intendiamoci: ma è da lì che si parte per migliorare la vivibilità. E forse le iniziativa più importanti da intraprendere sono quelle "che non si vedono". Ancora una volta è il piccolo ma attivo comitato di quartiere che ha per portavoce il signor Franco Cascio che, affiancato dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista Antonello Corrado, fa il punto della situazione, fra luci e ombre, piacevoli sorprese (una) e perduranti problemi (più d’uno).
«Siamo molto soddisfatti di come viene sistemato il parco di via Giotto» premette Cascio, «con panchine, giochi, campetto da calcio, persino l’angolo-toilette per cani» – così si risolve, fra l’altro, anche la querelle che divideva i frequentatori dell’altro e vicino parchetto di piazzale D’Annunzio, dove si attende il completamento degli interventi. «In via Giotto sarà anche recintato con apertura automatizzata del cancello, eccetera: non chiedevamo tanto» elenca compiaciuto Cascio. «Varie altre richieste e segnalazioni sono però ancora inevase. Dove sono le riasfaltature? Dov’è il sottopasso per la zona del Sempione, che aspettiamo da quarant’anni, e i cui lavori ogni anno sembrano sempre lì lì per partire salvo poi essere rinviati?» Urgenti sono però gli interventi in materia di verde, soprattutto: e qui la palla passa ad Agesp Servizi, la "patrimoniale", "Comune bis" per i maligni, che in queste settimane sta assumendo la responsabilità del settore. «Sono assolutamente necessarie delle potature, in qualche caso anche radicali, soprattutto per via Fogazzaro dove c’è il mercatino del lunedì. Solo qui dietro il centro sociale (la piccola struttura è affittata dal Comune ad alcune associazioni ndr) due piante d’alto fusto sono crollate sulla recinzione, abbattendola, e una terza è stata tagliata in seguito come misura prudenziale. Anche nelle vicinanze delle chiesa c’è una conifera che crea prblemi, sta spaccando con le sole radici il marciapiede, il muro accanto, e perfino la cancellata. Quando poi però si butta giù qualcosa, si faccia il favore di rimpiazzarlo con altri alberi possibilmente». Un altro problema era la pulizia: si sono visti miglioramenti, ma d’autunno resta una gran quantità di foglie sui marciapiedi, il cui dissesto, che qua e là c’è, richiede ulteriori interventi. Camminare non è sempre facile: per chi è anziano e malfermo, disabile, è impossibile accedere alla spianata del bar vicino al centro, isolata da scale dai lunghi ripiani inclinati «che alla prima gelata diventano una minaccia». Permangono poi i vandalismi reiterai a danno del centro sociale stesso: «più o meno ogni mese» qualche giovane che non ha altro modo di affermare la propria identità pensa bene di frantumare qualche vetro.
Corrado interviene ancora una volta perchè il Comune "riscopra" la struttura del centro sociale e la impieghi per qualche iniziativa, non solo per riscuoterci degli affitti, pur modesti; per farne effettivamente, insomma, ciò che il nome implica. Un luogo di attività ed aggregazione. «Qui si continuano a non considerare le problematiche di tipo associativo e culturale, non basta rispondere che tre anni fa si è fatta un’iniziativa a Borsano e cinque una a Sacconago, per dire che per le periferie "si fa"». Infine, coda velenosa e polemica da parte di Corrado, che su Sant’Anna ha volutamente puntato la sua attenzione da tempo: «C’è stato chi fra i colleghi consiglieri ha ripreso pari pari i temi delle mozioni che allegai al bilancio di previsione 2009 e che riguardavano questo rione, affiggendole anche in luoghi pubblici. Questo si chiama sciacallaggio politico». Col che, siamo passati definitivamente dalle questioni rionali a quelle… di cortile.
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