Smantellata una ramificata rete di spaccio
I carabinieri hanno arrestato in tutto, otto italiani e due albanesi. In tutto trovati 500 grammi tra cocaina, hashish e marijuana nel corso di 26 perquisizioni
Marijuana, cocaina e hashish. Erano queste le sostanze stupefacenti spacciate da un’organizzazione ramificata e radicata nel territorio di Varese, della Valle Olona e del Saronnese. I carabinieri del comando provinciale di Varese, coadiuvati dai militari di tutte le compagnie della provincia e con l’ausilio di unità cinofile di Orio al Serio e della CIO del 3° Battaglione Lombardia, hanno smantellato la rete di spaccio, arrestando dieci persone in tutto, due albanesi e otto italiani.
Le indagini sono partite nel novembre del 2008, quando vennero arrestati nei boschi intorno a Varese quattro spacciatori (due donne e due uomini, uno dei quali albanese), trovati in possesso di ovuli di cocaina e confezioni di hashish per un totale di 75 grammi di droga, oltre a 9 mila euro “guadagnati” con l’attività di spaccio. Questa mattina, giovedì 5 novembre, alle 5 è scattata la seconda parte dell’operazione denominata “Gas” dal soprannome di uno degli arrestati: 120 uomini e 60 pattuglie hanno perlustrato il Varesotto, il Milanese, il Comasco, spingendosi anche in provincia di Salerno, a Nocera Inferiore, dove l’organizzazione aveva contatti e ramificazioni. In manette sono finiti un cittadino albanese (regolare ed impiegato come operaio nel Milanese) e la sua convivente arrestati a Venegono Inferiore e altri due italiani, un uomo ed una donna, arrestati a Venegono Superiore, tutti su ordinanza di custodia cautelare emessa dal sostituto procuratore del Tribunale di Varese Raffaella Zappatini. Le manette sono scattate anche per due fratelli di Vedano Olona, pizzicati in flagranza di reato in possesso di 350 grammi di marijuana, bilancini e una pianta essiccata pronta per essere divisa in dosi e venduta. In totale sono state effettuate ventisei perquisizioni che hanno portato in totale a venti indagati. Ai carabinieri sono arrivati i complimenti del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Varese Maurizio Grigo.
L’albanese, l’unico pluripregiudicato tra gli arrestati, secondo quanto ricostruito dai militari era il “capo” della rete di spaccio, diventata punto di riferimento soprattutto tra Varese e Saronno: a casa sua sono stati trovati 17 grammi di cocaina nascosti nel frigorifero e circa 3 mila euro in una cassaforte. Insieme ai soldi anche numerosi biglietti sui quali l’albanese arrestato teneva l’elenco e i conti dei creditori. Nelle varie perquisizioni sono stati trovati anche 300 semi di marijuana in casa di un ragazzo a Gazzada Schianno, 10 grammi di hashish a casa di un altro indagato e numerosi bilancini e strumenti per la preparazione e lo spaccio, per un totale di 500 grammi di sostanza stupefacente sequestrata. Lo spaccio avveniva nei boschi, ma anche su appuntamento, nei bar, in casa, nei locali pubblici. La rete dell’organizzazione contava su un numero elevato di clienti, alcuni abituali ed altri occasionali, ai quali nel tempo è stata consegnata una notevole quantità di droga.
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