Telecamere di sicurezza, Porfidio denuncia assessore e comandante della polizia locale

Al consigliere, da tempo "in guerra" con i vigili urbani, non sarebbe stato consentito di acedere alla centrale di controllo delle telecamere per controllare quante funzionassero e quante no

Audio Porfidio denuncia il comandante della Polizia Locale Casale e l’assessore alla sicurezza Fazio. È l’ultima puntata della guerra personale (ma non proprio solitaria) tra il consigliere de La Voce della Città e i responsabili della sicurezza urbana. All’estremo passo legale, in realtà il secondo di una vicenda che si trascina dal mese scorso, Porfidio si è risolto dopo un episodio avvenuto venerdì 3 novembre e che riferisce in questi termini: recatosi presso il comando di Polizia Locale dei Molini Marzoli, dopo la richiesta di un colloquio con il comandante della Polizia Locale, questi, impegnato, lo aveva fatto aspettare per poi uscire da una porta sul retro. Gli è stato poi negato da un altro ufficiale l’accesso alla sala di controllo delle telecamere: «c’era un ordine preciso di non farmici entrare» sostiene. Persona non grata, insomma: Porfidio ha richiesto allora l’intervento dei carabinieri per redigere un verbale, e da lì una denuncia-querela. La seconda, dopo quella presentata all’inizio del mese sempre perchè gli veniva negato, stavolta per iscritto e con riferimento a leggi vigenti, l’accesso agli atti richiesti.

Sulla presenza effettiva delle telecamere si era scatenata in consiglio comunale la polemica proprio tra Porfidio e i responsabili della sicurezza, in testa l’assessore Fazio. Nel criticare pesantemente l’atteggiamento dell’amministrazione, usa fra l’altro, secondo Porfidio, a ripescare sue vecchie proposte bocciate e riciclarle come proprie, il consigliere considera "emblematico" il fatto che la sua richiesta di conoscere esattamente numero e dislocazione delle telecamere di sicurezza pubbliche in funzione sul territorio comunale sia rimasta inevasa, o abbia avuto, anche in consiglio comunale, risposte che non considera corrispondenti alla realtà dei fatti, come quella secondo cui erano solo cinque telecamere a non essere funzionanti. Al comandante della Polizia Locale Porfidio contesta quindi "una omissione di atti di una certa gravità". In attesa che l’autorità giudiziaria decida che fare di queste denunce, Porfidio riferisce che, da informazioni da lui assunte, sembra che il Comune "sia corso ai ripari incaricando precipitosamente la ditta per mettere in funzione circa la metà delle telecamere già installate sul territorio e finora rimaste inutilizzate (trattasi di circa 20 telecamere su 41!)". "Se ciò corrisponde al vero" scrive Porfidio, come mai gli sono state negate informazioni? E quando il sindaco prenderà provvedimenti? Ancora una volta Porfidio lamenta che negandogli l’accesso si viola una prerogativa dei consiglieri comunali stabilita anche dal Testo unico degli enti locali.

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Pubblicato il 25 Novembre 2009
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