Tempi delle città: qualcosa si muove. Con dieci anni di ritardo

Gli orari di scuola, lavoro, mezzi e servizi vanno coordinati, per legge, sin dal 2000. I tempi della politica, però, si confermano "biblici". In vista un Piano territoiriale degli Orari e un Ufficio Tempi

Il tempo è denaro, anzi, è vita, e va impiegato al meglio perchè non basta mai: specialmente a Busto Arsizio, da sempre patria autoproclamata del laurà e dei danée. Obiettivi non certo raggiungibili perdendo, appunto, del tempo. Ma sui "tempi delle città" se ne è perso parecchio: e ora qualcosa finalmente si muove. Era stata fra le promesse di campagna elettorale quella di agire su questo fronte, critico per la qualità della vita dei cittadini e per permettere di conciliare ragionevolmente, solo per fare un esempio, le contrastanti esigenze della scuola dei ragazzi e del lavoro dei genitori.

La giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato una delibera in materia che prevede alcune azioni atte a far partire il procedimento che dovrà portare a redigere un Piano territoriale degli Orari (PTO). Innanzitutto si sono approvati l’accordo di collaborazione e la scheda tecnica di definizione delle azioni progettuali pilota finalizzate alla definizione e approvazione del PTO; si costituirà inoltre un apposito "Ufficio tempi" afferente al settore 5° (sicurezza e attività produttive), che ha per dirigente il comandante della Polizia Locale Alessandro Casale cui sarà demandata la sottioscrizione dell’accordo citato. L’assessore competente è invece Luciano Lista, la cui delega è proprio alla qualità della vita e tempi delle città. Con la definizione del Piano esecutivo di gestione 2010 del Comune verrà costituito un autonomo e specifico centro di responsabilità intersettoriale denominato “Politiche Temporali”; il consiglio comunale sarà poi tenuto informato di quanto si fa in questa direzione.

Dietro a queste attività di carattere burocratico-organizzativo vi è una legislazione, citata in premessa nella delibera, andata accumulandosi nel decennio e la cui applicazione pratica tarda a vedersi. Si parte dalla legge 53/2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città” che al Capo VII, art. 24 individua nel Piano Territoriale degli Orari lo strumento per l’armonizzazione dei diversi sistemi orari dei servizi urbani e obbliga le città con più di 30.000 abitanti a dotarsi di un Piano Territoriale degli Orari ed un Ufficio Tempi. Dopo quasi dieci anni forse ci siamo.
C’è poi la legge regionale lombarda 28/2004, “Politiche regionali per il coordinamento e
l’amministrazione dei tempi della città”, che attua localmente la legge nazionale nell’ottica di sostenere le pari opportunità fra donne e uomini e di conciliare i tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione, eccetera. La legge regionale definisce i criteri generali e le modalità per l’adozione dei PTO e per la concessione di contributi ai Comuni in vista di questo obiettivo, anche qui reiterando l’obbligo per i Comuni di compiere l’iter necessario.
Seguiva una delibera di giunta regionale dell’11 luglio 2008 che richiamava "la necessità di promuovere e sostenere l’adozione dei Piani Territoriali degli Orari (PTO), nei Comuni in obbligo di legge, che
non l’hanno ancora adottato". Cinque giorni dopo si inoltrava una comunicazione a firma dell’Assessore regionale Colozzi, che sottolineava ancora l’obbligo di legge per i Comuni sopra i 30.000 abitanti di adottare il PTO, e nella quale si evidenziava l’opportunità di una collaborazione tra la Regione e i Comuni. Il Pirellone infatti ha predisposto uno schema di accordo di collaborazione (quello appunto approvato con la delibera della Giunta bustese) con i Comuni che ancora non si sono dotati del Piano territoriale degli orari, a partire da azioni pilota sperimentali. Queste dovranno concludersi entro al massimo 14 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo; entro tale tempo, infine, dovrà essere approvato in consiglio comunale il PTO.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Dicembre 2009
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