Crac Todomondo, sequestrata villa da 16 stanze

Sarebbe stata acquistata con una parte dei guadagni illeciti relativi alla truffa della agenzia di viaggi on-line che ha lasciato a terra almeno un migliaio di clienti. Sigilli anche ad un conto corrente. Il lavoro di magistratura e Fiamme Gialle continua

la villa sequestrata ad alessandro scotti di todomondo ad albizzateL’indagine Todomondo, che contesta una truffa aggravata ai danni di centinaia di vacanzieri che nella prima metà del 2009 avevano acquistato pacchetti turistici mai goduti,  va avanti. La Procura di Busto Arsizio nella persona del sostituto procuratore Roberto Pirro, in collaborazione con la compagnia di Gallarate della Guardia di Finanza ha fatto il punto sull’inchiesta che vede, al momento, indagati Alessandro Scotti (patron della Todomondo fino al maggio 2009), Silvano Favarato (amministratore delegato da maggio in avanti) e altre due persone.

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Se il numero dei procedimenti penali aperti è giunto, ormai, a quota 234 (in rappresentanza di circa 1000 persone) un passo avanti è stato fatto dal punto di vista del sequestro dei beni ad Alessandro Scotti: i sigilli della magistratura sono stati applicati ad una villa da 16 stanze (foto in alto) e qualche migliaio di metri quadri di giardino situata ad Albizzate, in via De Gasperi, acquistata per 780 mila euro. Sotto sequestro anche un conto corrente con qualche decina di migliaia di euro intestato alla moglie di Scotti.  In un rapido calcolo effettuato dagli inquirenti la truffa fino ad ora accertata si aggirerebbe attorno ai 6 milioni di euro.

La Guardia di Finanza e la Procura hanno anche ricostruito gli schemi societari di Todomondo e ha determinato che la cessione del ramo d’azienda da parte di Scotti a Favarato era, sostanzialmente, la cessione di una scatola vuota nella quale i soldi dei clienti erano spariti mentre erano rimasti i debiti, ovvero i pacchetti turistici non goduti dai truffati. Nell’inchiesta entrambi sono indagati per truffa in concorso.

Alla conferenza stampa erano presenti anche gli avvocati Lara Pellegrini e Francesca Pinciroli che rappresentano i truffati unitisi in una causa collettiva e un rappresentante del comitato che rappresenta le vittime del grande raggiro: «L’unica speranza per i clienti truffati è inserirsi nel passivo di Todomondo e ottenere i soldi una volta condannati i responsabili – dichiarano le due legali – siamo convinte che Scotti non ha fatto tutto da solo e auspichiamo che si approfondiscano le indagini su altri soggetti che hanno aiutato Scotti». Al procedimento in atto a Busto vanno aggiunti quelli di Milano, intentato dallo stesso favarato ai danni di Scotti, e quello di genova, relativo al fallimento della società.

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Pubblicato il 22 Gennaio 2010
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