Gioeubia che passione: il fuoco che ravviva tutto un anno

Anche quest'anno fitta partecipazione al "rito" dei fantocci da bruciare per invocare fortuna e prosperità e il ritorno della primavera

Gioeubia che passione: dalle fiamme che divorano le "vecchie" più o meno ortodosse o fantasiose preparate da associazioni e gruppi fino a quelle che scaldano i pentoloni fumanti di polenta e bruscitti, le "Malebolge" di piazza San Giovanni in cui si coltiva collettivamente il peccato di gola ben in vista della basilica, il "sacro rito" del rogo dei fantocci va in porto. Una serata fredda e umida, e magari qualche lusinga cine-televisiva avranno forse trattenuto in casa qualcuno, ma anche in questo 2010 centinaia di bustocchi hanno partecipato alla manifestazione. E protagonisti in particolare del rogo consumato nel posteggio di via Einaudi sono come sempre i più piccoli, faccini premuti contro le transenne affascinati dal fuoco che trasforma carta e legno in cenere. C’è anche una "loro" Gioeubia qui, una ciminiera di cartone con tanti pensierini, disegni, idee da affidare al vento.
Accanto ai bambini ci sono… i politici: schierati e presenti. Il sindaco Farioli è incontenibile, al solito. «Vedete, a bruciare sono Gioubie diverse, fatte da gruppi differenti. Ma la fiamma che le consuma è una». Nobile retorica sull’unità dello spirito bustocco. Visto che si parla tanto di polveri sottili e inquinamento, poi, sia lui che l’assessore all’ecologia Armiraglio si chiedono quanto PM10 produce la Gioeubia – con ogni probabilità non poco: ma il traffico e i riscaldamenti non ci sono un giorno l’anno per dieci minuti in un punto singolo…
Anche il Pirellone è ben rappresentanto da due consiglieri regionali, omaggio alle elezioni in vista: Luciana Ruffinelli per la Lega Nord, e, in spirito bipartisan, uno Stefano Tosi "in trasferta" per il PD.  Per tutti, dopo il rogo dei fantocci, che con il freddo hanno fatto qualche fatica a "prendere" – quasi un simbolo della fatica ad uscire dalla crisi – la generale mangiata di polenta e bruscitti. Mezza tonnellata della prima e quattro quintali dei secondi in tutto, con vino rosso d’accompagnamento, in piazza san Giovanni. Ed è qui che si vede finalmente l’amministratore davvero al servizio del cittadino: in versione cameriere. Così, mentre il sindaco scatenato ripete per la diciassettessima volta che Busto è capitale (di volta in volta, e in crescendo rossiniano, della provincia, della regione, del mondo…) e legge quasi commosso l’autentica ricetta della polenta e bruscitti, depositata dal notaio contro ogni imitazione o distorsione, in centinaia fanno la fila per riempirsi la pancia.
E si dona, chiunque può dà qualcosa: perchè c’è da aiutare l’associazione Kay-La e suor Marcella, tornata ad Haiti ad aiutare quella che da anni è la sua gente. Chi mangia qui aiuta chi laggiù non ha più nemmeno gli occhi per piangere: e una monetina dietro l’altra (ma c’è chi allunga persino un cinquantone) si raccolgono, secondo i primissimi conteggi "a spanne", un migliaio di euro solo un banconote, più centinaia di monete che non sarà facile conteggiare. Non sarà una gran cifra, ma ogni centesimo andrà a buon fine.

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Gioeubia… polenta e bruscitti 4 di 18
Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2010
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La Gioeubia a Busto 4 di 14

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