Haiti, partiti i primi 7 medici, lombardi
Formigoni: pronti a intervenire con altri volontari e tecnici e tra pochi giorni vertice con le organizzazioni non governative
Sette medici lombardi sono in volo per Haiti. Da Santo Domingo, dove l’aereo atterrerà, raggiungeranno Port-au-Prince in elicottero, dato che l’aeroporto della capitale è chiuso. Sono volontari connessi alla Fondazione Francesca Rava onlus, attiva in Haiti da tempo con un ospedale pediatrico, un centro di riabilitazione per bambini portatori di handicap, un orfanatrofio e 16 scuole di strada. Gli edifici dell’ospedale e dell’orfanotrofio sono state gravemente danneggiate dal terremoto: il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha disposto perciò immediatamente, già ieri, l’erogazione di 100.000 euro per le opere di ripristino.
"Regione Lombardia – sottolinea Formigoni – si è attivata subito, anche grazie ai legami con le Onlus presenti sul campo, analogamente a quanto avvenne per lo tsunami del 2006 che colpì il sud est asiatico, e alla nostra Protezione civile, immediatamente allertata e pronta a dare il suo apporto, non appena sarà possibile fornirlo con il necessario coordinamento nazionale e internazionale. Abbiamo pronti uomini, volontari, tecnici (in particolare esperti di reti elettriche e idriche) e strutture di pronto intervento per le emergenze: l’ospedale da campo affidato all’Ana, l’Associazione nazionale alpini di Bergamo, tre Posti medici avanzati, due di primo livello e uno di secondo livello messi a disposizione dall’Areu (Azienda regionale emergenza urgenza)".
Il presidio medico avanzato di primo livello è un pronto soccorso mobile e non prevede degenza; quello di secondo livello, permette di ricoverare e assistere i malati: 50 pazienti al giorno, attraverso un triage che attribuisce i codici (verde, giallo, rosso) a seconda della gravità e dell’urgenza e li assegna a veri e propri reparti specializzati: rianimazione, traumatologia, chirurgica e radiologia, ma anche pediatria.
Gli ospedali da campo sono attrezzati come un presidio medico avanzato di secondo livello ma con strumentazione più avanzata.
"Nei prossimi giorni – annuncia l’assessore alla Protezione civile, Stefano Maullu, sarà convocato, in Regione Lombardia, un Tavolo con le 11 Ong (Organizzazioni non governative) che lavorano nell’isola caraibica per approfondire la conoscenza
della situazione e mettere a punto le linee di intervento per la ricostruzione".
Tra le 11 associazioni italiane presenti ad Haiti vi sono la Fondazione Francescsa Rava onlus di Milano (alla quale Regione Lombardia ha già destinato 100.000 euro) e l’Avsi, Associazione volontari servizio internazionale, destinataria dell’altro finanziamento regionale, sempre di 100.000 euro, per la raccolta, l’acquisto e l’invio dei generi di prima necessità.
Le altre associazioni italiane presenti ad Haiti sono: Caritas, Unicef, Cri (Croce rossa italiana), Cesvi, Icei (Istituto cooperazione economico internazionale), Save the children
Italia, Mlfm (Movimento lotta fame nel mondo), Magis (Movimento azione Gesuiti italiani per lo sviluppo) e Agire, l’Agenzia italiana per la risposta alle emergenze che comprende le più importanti organizzazioni non governative come ad esempio il Wwfg Amref e Actionaid.
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