I sindaci: «Chi ha cagionato il danno dovrebbe aiutarci»

Piergiulio Gelosa, sindaco di Lonate Pozzolo, e Mauro Cerutti, sindaco di Ferno, chiedono alla regione che il nuovo piano d'area di Malpensa prevede forme perequative e incentivi per lo sviluppo nelle aree delocalizzate. A Somma la scuola di formazione aeronautica

La Regione avvia la realizzazione del nuovo piano d’area di Malpensa e i comuni del sedime aeroportuale chiedono di essere ascoltati perché questo secondo piano, che va a sostituirsi al precedente, prenda in considerazione non solo l’area dell’aeroporto ma anche le zone intorno alla grande infrastruttura. I sindaci di Lonate Pozzolo e Ferno, in particolare, non si possono dire soddisfatti dal piano precedente dato che le frazioni a ridosso delle curve acustiche sono state svuotate ma ancora non si è pensato a come farle rinascere in funzione di Malpensa e dei cittadini dei due centri. Può invece ritenersi soddisfatto il sindaco di Somma Lombardo dato che proprio di recente la Regione ha stanziato 3,8 milioni di euro per la formazione e il lavoro nel settore aeronautico, della logistica e dei trasporti a Malpensa. La Giunta regionale lombarda ha approvato il testo dell’accordo di programma tra Regione Lombardia e il comune di Somma Lombardo, per lo sviluppo del sistema aeroportuale. Il nuovo polo formativo, infatti, sorgerà nella frazione Case Nuove tra il Terminal T1 ed il Terminal T2 dell’aeroporto, in un’area adiacente agli hangar di manutenzione e alle sedi operative delle compagnie aeree.

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Piergiulio Gelosa, sindaco di Lonate, e Mauro Cerutti, primo cittadino di Ferno, chiedono l’inserimento nel nuovo piano di un concetto che tenga conto degli interessi territoriali per il futuro, in modo che si possa creare una pianificazione dello sviluppo nei tre comuni senza che ci si pesti i piedi a vicenda: «Prima di tutto la Regione deve favorire l’investimento nelle zone ad oggi abbandonate dai cittadini – spiega Cerutti – abbiamo centinaia di costruzioni in stato di abbandono che stanno diventando preda del degrado e delle occupazioni abusive. Questo circolo vizioso si deve fermare: finchè non ci saranno agevolazioni per i privati che vogliono investire qui dato che abbattere, smaltire e ricostruire costa molto di più rispetto all’acquistare aree vergini ed edificarle».
Il sindaco di Lonate, Gelosa, spiega meglio il concetto di perequazione: «Tra i comuni interessati deve avvenire uno svilupppo armonioso – spiega – sarebbe inutile costruire tre supermercati nei tre comuni mentre sarebbe più logico costruirne uno in posizione strategica che serva tutta l’area e i volumi venduti dal comune su cui sorge la struttura vengano suddivisi anche con i comuni limitrofi». L’idea di perequazione così pensata porterebbe servizi, risparmio del territorio e benefici economici a tutti i comuni della zona. I soldi incassati dalla vendita dei volumi servirebbero, spiega ancora il sindaco Cerutti «a mettere in pista interventi di riqualificazione ambientale urgenti e necessari da anni ma che non si sono potuti realizzare fino ad oggi perchè ognuno ha pensato al suo orticello».
Per il sindaco Gelosa, inoltre, servirebbe anche uno sforzo da parte degli unici che fino ad oggi hanno visto i vantaggi, ovvero le società operanti all’interno dello scalo a partire da Sea: «Chi ha cagionato il danno dovrebbe aiutarci – sostiene Gelosa – e non pensare solo al perimetro dell’aeroporto. Non abbiamo visto ancora nessun vantaggio dall’aeroporto mentre all’interno di quell’area si costruiscono alberghi abnormi. Poi si torna a parlare di terza pista quando basterebbe spostare la seconda in maniera che le si possano sfruttare entrambe e contemporaneamente come si fa in molti altri aeroporti europei che hanno il doppio della produttività con lo stesse piste di Malpensa». Infine c’è la frazione di Tornavento, destinata ad essere svuotata: «Tra i tanti errori del primo piano d’area – conclude Gelosa – si è pensato a trasferire gli abitanti di zone dove non c’era l’urgenza mentre a Tornavento, che è in testata pista, non è stato spostato un solo abitante».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Gennaio 2010
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