L’incontro val più delle carte bollate

Presentato "La forza del cambiamento". Duecento pagine in cui Raffaele Cattaneo racconta la sua storia personale, le scelte politiche e il suo lavoro da assessore

raffaele cattaneo“Bisogna amare la realtà, più dell’immagine che ci siamo fatti di essa”. Raffaele Cattaneo ci tiene tanto a questa sua affermazione. È la sintesi del suo libro, La forza del cambiamento, Guerini e associati, scritto a quattro mani con Fabio Cavallari e la usa in apertura dell’ultimo capitolo L’etica, il potere, la politica.
Duecento pagine per raccontare la sua storia personale, le scelte politiche e il suo lavoro da assessore. Un lavoro denso di contenuti, di curiosità, ma soprattutto originale per il modo di raccontare le ragioni di tante scelte.
“È questo l’uomo, – scrive Piero Bassetti nella prefazione, – la persona che aprendosi al lettore con un candore che in certi passaggi sembra quasi domandare tenerezza, non vuole però raccontarci solo di sé. Accanto a questa trama di esperienze per così dire umane, le pagine del libro ci raccontano infatti qualcosa di molto più specifico e in qualche modo eccezionale: la testimonianza di un futuro politico che osa raccontarsi per quello che realmente è e vuole essere. Una persona e non una macchina da potere o da consenso; qualcuno che ha il candore di dichiararsi impegnato a mescolare valori, principi, ragionevolezza e realismo come schema interpretativo della sua preferenza per le "relazioni tra gli uomini" come antidoto alle "carte bollate"”.
Bassetti ha scritto pagine appassionate perché conosce bene Cattaneo. Hanno lavorato insieme tanti anni alla Camera di Commercio.
libro cattaneoIl libro ha diversi pregi. Permette al lettore di conoscere tanto dell’uomo Cattaneo e delle sue scelte. Emerge un modo di fare politica che è molto lontano da quell’idea della casta a cui ci siamo abituati. C’è la passione, le ragioni delle scelte. Come quella che lo portò, inseguendo una ragazza, a conoscere Comunione e liberazione. “Ne rimasi affascinato. Fu una sorpresa. Ero abituato a relazionarmi attraverso la dialettica, il confronto intellettuale, o scambio di opinioni. Con quelle persone mi stava capitando qualcosa di diverso. Era un’attrazione del cuore. Mi piaceva la maniera con cui si trattavano e trattavano gli altri”. E confessa che “ripensandoci oggi, mi rendo conto che esistevano tutti i presupposti affinché io diventassi un militante dell’estrema sinistra”.
C’è anche il Cattaneo scontroso, un po’ pieno di sé che una volta raggiunto l’obiettivo di frequentare l’Università deve fare i conti con il proprio carattere. “Imparai in quegli anni una grande lezione di vita, che però tuttora fatico a mettere in pratica: l’umiltà, di cui il Padre Eterno non mi ha dotato in dosi massicce, oltre a essere una grande virtù personale, è anche la principale virtù relazionale”.
Un carattere che poi però mostra tutta la dolcezza e la sensibilità nel racconto dell’incontro con Camilla che diventerà poi sua moglie e nel capitolo sulle scelte dei figli. Una paternità voluta e cercata in cui emerge tutta la carica della Fede che accompagna la coppia fino all’adozione di tre bambini cileni.
Raffaele Cattaneo lascia però dei segni forti per un’idea di politica che traduce alcuni punti forti del suo maestro, l’attuale Governatore Roberto Formigoni, che ha curato anche la postfazione del libro.
La sussidiarietà, – scrive Cattaneo, – si è dimostrata una concezione politica e una modalità di governo efficace anche per risolvere problemi come la realizzazione delle infrastrutture e delle grandi opere pubbliche”. Un modo di agire che consenta di sviluppare e fa crescere i progetti facendo i conti i conti, – come racconta Cattaneo, con il realismo e la ragionevolezza, ma “la relazione tra gli uomini è più importante delle carte bollate e alla base di tutto esiste comunque la necessità di riconoscere nella relazione con l’altro un valore superiore anche rispetto all’oggettiva bontà dell’opera”.
E questo modo di vedere l’impegno politico caratterizza molto le scelte di Cattaneo, a partire dall’aver voluto raccontare, con tanti dettagli e dati, la sua storia e quella del suo modo di vedere le soluzioni ai problemi della Lombardia.
 

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Pubblicato il 27 Gennaio 2010
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