La Croce Rossa: “Cerchiamo medici e infermieri pronti a partire per 30 giorni”

Un primo Falcon è partito ieri con un’équipe di osservatori e tecnici di logistica del soccorso. Riunioni in giornata alla sala operativa nazionale

La macchina dei soccorsi della Croce Rossa Italiana si muove da Legnano. Come per il sisma d’Abruzzo è dalla Sala operativa nazionale, la “Son” che si coordinano le operazioni di soccorso e di protezione civile che in questo caso si muoveranno alla volta del Centroamerica.
Una missione particolare e delicata: a Port-au-Prince non c’è più nulla, mancano le infrastrutture base, le strade, perfino gli aerei sono costretti all’atterraggio a vista. «Ieri – dicono dalla Son – è partito un Falcon con a bordo un’équipe di tecnici del soccorso e personale che ha il copmpito di verificare lo stato del territorio e le condizioni in cui i soccorsi dovranno operare. Per il momento cerchiamo medici esperti che padroneggiono la lingua francese e che siano pronti a partire per un periodo minimo di 30 giorni».
Il Comitato internazionale di Croce Rossa (CICR), nel frattempo, sta lavorando in stretta collaborazione con la Croce Rossa di Haiti e con la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che sta coordinando i soccorsi. Il personale e i volontari della Croce Rossa di Haiti sono coinvolti nella ricerca dei dispersi e nei soccorsi nonostante molti colleghi manchino all’appello.
Un volo charter del Comitato internazionale con 11 esperti è partito ieri mattina da Ginevra per Port-au-Prince. Tra il personale CICR ci sono ingegneri, un chirurgo, esperti nella riunificazione delle famiglie separate da disastri, logisti e specialisti di telecomunicazioni.
Ed è partito anche un secondo aereo del CICR, con a bordo 40 tonnellate di materiale, soprattutto sanitario. Il carico del cargo è composta anche da kit specifici per il trattamento dei feriti e un kit per le prime necessità per 10.000 persone per un periodo di circa 3 mesi. Inoltre l’aereo trasporterà 3000 sacche per i corpi e materiale come una tonnellata di cloro che potrà essere utilizzato per il trattamento dell’acqua. L’arrivo dell’aereo a Port-au-Prince è previsto per oggi.
"Ci sono molte persone sotto shock e con forti sintomi di ansia" ha riferito Riccardo Conti, il capo delegazione del CICR ad Haiti. "Tutte le case intorno a noi sono state evacuate e le persone vivono letteralmente all’aperto".
Un esperto CICR di medicina legale, Ute Hofmeister ha spiegato che "c’è una credenza molto diffusa che i corpi possano essere causa di epidemie dopo i disastri naturali. Non è così. I corpi delle vittime dei disastri naturali non diffondono malattie dato che sono morti a seguito di un trauma e non a seguito di una epidemia. L’eliminazione frettolosa e senza coordinamento dei corpi, per esempio con sepolture di massa o attraverso la cremazione deve essere evitata a tutti i costi perché renderebbe impossibile identificare i corpi più tardi e informare le famiglie. Se c’è un problema legato a dove tenere i corpi si può considerare una sepoltura temporanea".

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Gennaio 2010
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