Liliana Segre che entrò ad Auschwitz bambina

Martedì 19 la testimonianza di una delle ultime testimoni della Shoah, unica sopravvissuta della sua famiglia

Partì tredicenne dal binario 21 della Stazione Centrale, destinazione Auschwitz. Oggi Liliana Segre ha compiuto settantanove anni ed è una delle ultime testimoni della Shoah rimaste in Italia: martedì 19 gennaio porterà la sua testimonianza a Samarate, nell’imminenza del giorno della memoria. Appuntamento alle 21 nell’atrio del Palazzo Comunale di via Vittorio Veneto 43.
 
«Liliana – racconta l’assessore alla cultura Marisa Mazzucchelli – partì con il padre e tornò sola, dopo due anni nel campo di sterminio». Due anni in cui lavorò in una Liliana Segre ospite a Samaratefabbrica d’armamenti, resistendo alla fredda violenza nazista con la forza della speranza. Ogni anno, alla commemorazione del treno che partì per Auschwitz dalla stazione Centrale di Milano, ricorda una compagna di prigionia che non è tornata, inghiottita dal buco nero della follia dell’omologazione e della purezza teorizzata da Hitler e messa in pratica con l’eliminazione di ebrei, zingari, omosessuali, disabili e oppositori. «Le sue parole ci aiutano a capire l’orrore indibile dei campi e di Auschwitz-Birkenau in particolare: quella distesa di casupole in cui per molti è difficile anche solo entrare, anche oggi» continua l’assessore alla cultura. La testimonianza di Liliana Segre, a cui sono stati invitati in particolare gli studenti e i loro genitori: «Un evento storico per la nostra Città» lo definisce il sindaco Vittorio Solanti, che sottolinea l’importanza della memoria della Shoah come fatto unico, ma anche come simbolo di tutte le tragedie provocate dall’odio dell’uomo: «Fare memoria non significa solo ricordare, ma guardare anche al futuro, per evitare che fatti simili si ripetano. E invece quanti massacri abbiamo visto anche dopo di allora, dalla Cambogia al Ruanda, per ricordare due esempi».

Depositari della memoria sono gli ultimi testimoni viventi, come Liliana Segre, ma anche i luoghi che sono segno tangibile dell’orrore. Anche da questo punto di vista l’amministrazione di Samarate ha voluto intervenire concretamente: «Abbiamo stanziato un contributo per l’iniziativa che porterà un grande gruppo di studenti in visita ad Auschwitz» continua l’assessore Mazzucchelli «Tra loro ci sarà anche una studentessa samaratese». Vedrà con i suoi occhi la distesa di baracche e il crematorio, da cui sono passate, ridotte a cenere, tante vite. Un milione di esistenze, ma non quella di Liliana Segre, che ritrovò la libertà a quindici anni e ha raccontato per sessantacinque anni la sua storia e quelle di chi è volato via nel vento.

 

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Pubblicato il 14 Gennaio 2010
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