Morte in discarica, sette indagati per una valvola sbagliata

Chiuse le indagini sulla morte di Michele Miccoli, operaio della Econord ucciso da un tubo saltato per aria. L'accusa è di omicidio colposo perchè fu montata una valvola per l'acqua ad un impianto che trasportava aria compressa

Roberto Pirro ha chiuso l'indagine sulla morte in discarica a Gorla Maggiore, sette indagatiAd uccidere Michele Miccoli, operaio 44enne che lavorava all’interno della discarica di Gorla Maggiore il 12 marzo 2009, è stata una valvola in pvc inadatta al trasporto dell’aria compressa (era stata costruita per la conduzione dell’acqua potabile) ed è schizzata colpendolo al cranio perchè non era stata nemmeno sotterrata. E’ questo l’esito dell’indagine condotto dalla procura della Repubblica di Busto Arsizio nella persona del sostituto procuratore Roberto Pirro, chiusa nei giorni scorsi e per il quale sono indagati sette tra dirigenti di Econord e di Gheos Ambiente, la prima in quanto società che ha in gestione il sito di stoccaggio e la seconda in qualità di costruttrice dell’impianto.

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Gli indagati, per i quali si ipotizza il reato di omicidio colposo, sono M.L. in qualità di datore di lavoro, committente della ditta Econord per non aver valutato i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e per non aver valutato il rischio della presenza di un tubo fuori terra; G.M. in qualità di procuratore speciale di Econord per non aver vigilato sugli installatori, per aver approvato l’installazione di una valvola non idonea e, insieme al responabile operativo R.C., per non aver ancorato al terreno la tubazione e per non aver riorganizzato di conseguenza le misure di sicurezza; R.P., amministratore unico della Gheos per non essersi attenuta alle istruzioni del fabbricante (essendo la valvola destinata alla conduzione dell’acqua potabile); Z.L., S.A. e M.E. in qualità di progettisti della discarica per non aver rispettato i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e per colpa consistita nel non aver scelto attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia. Gli avvisi di chiusura indagini sono già stati recapitati agli interessati

La drammatica vicenda di Michele Miccoli (foto a destra) trova, dunque, uno sbocco giudiziario dopo la terribile morte avvenuta per lo sfondamento cranico nella regione parietale destra. Le indagini sono state condotte dalla direzione sanitaria del dipartimento di prevenzione e sicureza ambiente e lavoro e dal servizio igiene e sicurezza sul lavoro di Busto Arsizio. La procura, nei sei mesi di indagine, ha sentito più di 10 persone informate sui fatti, ha acquisito documentazioni e verificato la planimetria e i progetti in atto oltre a dotarsi di pareri tecnici sulla corretta utilizzazione della valvola.

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Pubblicato il 27 Gennaio 2010
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