Sindaco vieta kebab e call center in paese

Delibera della giunta. Il primo cittadino Cattaneo (Lega Nord): «Non è un’ordinanza contro gli stranieri. Non date una lettura razzista»

Panin KebabNiente kebab, phone center o centri di smistamento denaro sul territorio di Ceriano Laghetto, paese di 6.300 abitanti che confina con Saronno ma che si trova in provincia di Monza. Lo prevede un’ordinanza approvata nei giorni scorso dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Dante Cattaneo, appoggiato da Lega Nord e Popolo delle Libertà. Nel dettaglio l’ordinanza prevede che le tre tipologie di esercizio non possano essere aperte in nessun caso nel centro storico, mentre nelle zone di periferia, per poter essere avviate, devono prima aprire una negoziazione con l’amministrazione comunale «per verificare che non ci siano problemi con la cittadinanza, di viabilità o per la quiete pubblica» spiega deciso il primo cittadino che rifiuta anche qualsiasi accostamento razzista: «Non è un’ordinanza contro gli stranieri, si rivolge alla tipologia di esercizi anche se aperti da italiani».
Le motivazioni che hanno portato la giunta a tale decisione non riguardano una particolare presenza in paese di questo tipo di negozi. Non ce ne sono e non vi erano richieste. «Non abbiamo un mentalità chiusa, noi osserviamo i comuni che ci circondano come Saronno o Monza – illustra il sindaco Cattaneo -. C’è stata escalation di questi negozi e non solo nei grossi comuni. Prima si trovavano solo grandi città, ora stanno prendono piede nelle provincie. Non è un virus, non mi appartiene il concetto di razzismo. Ci sono Piani di governo del territorio in cui si definisce che le tende dei negozi non debbano essere a balconcino, ma dritte; ci sono state ordinanze contro le sale giochi; non capisco perché noi non possiamo attuare questo tipo di intervento. Un’amministrazione deve dare un’impronta al suo governo».
La delibera, per definizione della stessa amministrazione, è quindi “preventiva”: «Non date una lettura razzista però – conclude il sindaco -: sono stato minacciato e insultato dall’estrema sinistra per questo provvedimento. Rispondo semplicemente che forse non si sono accorti che il loro sindaco di Venezia aveva già attuato una delibera molto simile».

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Pubblicato il 14 Gennaio 2010
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