Via della Pergola, il degrado regna sovrano più che mai

Via della Pergola resta un sinonimo di abbandono. Il ricordo ancora abbastanza fresco di un omicidio non aiuta a migliorarne la nomea, peraltro già notoria prima del terribile episodio di cronaca.
Ci scrive un residente della zona – una lettera firmata, e assai poco pacata, che sintetizziamo omettendo il nome per la sua sicurezza – segnalando il perdurare della situazione al civico 13, la Cascinaccia, la corte in fondo alla via, con tre delle sei abitazioni abbadonate e rifugio di personaggi che evidentemente non destano sentimenti amichevoli, nè rassicurano per i comportamenti. Anche perchè il timore ad esempio di un incendio scatenato accidentalmente, come tavolta capita laddove si trovino rifugi improvvisati, è grande. Ancora l’anno scorso ci eravamo già occupati di questa situazione a seguito di analoghe segnalazioni, ma sembra che nulla si muova.

Un richiamo del residente già nel mese di settembre alle forze dell’ordine e agli organi competenti del Comune fosse stato ripreso anche sulle pagine del maggiore quotidiano locale. Risultato: "Siamo riusciti a far uscire due figure del comune". E? "Perdonate il linguaggio poco educato (…) non è stato fatto un *****!!" (lasciamo al lettore l’intepretazione: sono cinque lettere). A far esasperare il residente è "l’ennesima scena di degrado e confusione" cui ha assistito l’altra sera. Un caso di ubriachezza molesta, ma alle sue chiamate le stesse forze dell’ordine rispondevano concilianti – e probabilmente oberate già di altri servizi da svolgere – "di far smaltire la sbronza" all’ubriaco di turno. Il problema sono naturalmente i residenti abusivi. "Ma cosa bisogna fare per ottenere ordine? Noi della corte siamo assediati da questa condizione, gli extracomunitari, in prevalenza marocchini, fanno quello che vogliono"; il residente si chiede retoricamente come facciano con le utenze di acqua e luce, pur sapendolo fin troppo bene…
La sua ira, dichiaratamente, è quella di chi "per poter pagare il mutuo, per poter pagare le utenze" si sveglia alle 5 del mattino e torna a casa la sera.
Il nostro lettore premette che non vota Lega e non vuole vedere il suo sfogo confuso con posizioni ideologiche, ma si dice un cittadino che semplicemente chiede "aiuto" e "ordine"; e nella sua rabbia attacca duramente il Comune, parlando di una discriminazione fra zone della città che colpisce questo angolo periferico, non tutelato come altri più centrali. "Non sono disposto ad accettare l’idea che il Sindaco o chi lo rappresenta mi dica che se ne dovrà occupare il tribunale, perchè una delle primissime cose che deve fare il sindaco è preoccuparsi per i suoi cittadini, di qualsiasi zona essi siano".
Cosa devo fare, dunque? si chiede il residente di via della Pergola disperato. Rivolgersi alle televisioni? Portare nell’ufficio del sindaco qualche nauseante "ricordino" di quelli che regolarmente si trovano in zona? La sua richiesta è che le abitazioni abbandonate siano censite e messe in sicurezza, obbligando tramite apposita ordinanza i proprietari a svolgere i lavori necessari.