Vittoria sofferta ma il Varese c’è e guarda in alto

La rimonta, una portata non ancora servita sulla tavola dallo chef Beppe Sannino, è il piatto forte con cui il Varese piega nel gelo di Masnago un coriaceo Pergocrema, conquistando l’undicesimo successo interno consecutivo e rosicchiando punti su tutte le rivali dirette, davanti e dietro. Vittoria quindi che vale doppio, anche se a metà ripresa in pochi ci avrebbero creduto: sotto 1-0, senza qualche uomo importante e Sannino già spedito in tribuna dall’arbitro, su un campo da hockeyghiaccio la situazione è rimasta a lungo preoccupante. Mettiamoci pure la difesa bunker ospite (fino all’infortunio di Zaninelli) ed ecco spiegato perché il rasoterra scoccato da Dos Santos per l’1-1 è stato un vero colpo liberatorio. Figuriamoci poi il rigore, trovato da Carrozza (fondamentale e indiavolato nel quarto d’ora passato in campo) e realizzato da Buzzegoli sul finire del confronto. Una rete che ha riavvicinato a due soli punti il secondo posto e addirittura riportato il Novara (che ha pareggiato come la Cremonese) a una distanza non siderale, anche se sette lunghezze rimangono moltissime. Però il Varese ha dato un segnale forte, dopo le mezze delusioni patite nelle sfortunate gare di Perugia e Arezzo: Sannino dice che il calcio sa rendere quello che ha tolto, riferendosi proprio agli ultimi tre risultati biancorossi. Probabilmente ha ancora ragione lui: gli accade spesso.
(foto: Dos Santos festeggiato dai compagni dopo il gol)

 

CALCIO D’INIZIO – Campo brinato, con tanto di scritta “Varese 1910” sul ghiaccio, e gran freddo a Masnago per il match contro il Pergocrema. Sannino fa esordire dall’inizio il nuovo acquisto Aloe, anche per via dell’assenza di Zecchin; in difesa Gentili prende il posto di Bernardini mentre è staffetta nigeriana in attacco, con Eliakwu al posto di Ebagua. I gialloblu ospiti mandano in campo i nuovi Pianu e Ferrari, schierano una difesa imbottita con cinque uomini e lasciano in panchina Uliano e Tavares. Prima del via uno striscione e tanti palloncini biancorossi per ricordare Martina Novembre, la tifosa ventenne morta in un tragico incidente domenica scorsa.

 

IL PRIMO TEMPO – Pronti-via e il Varese testa subito la difesa ospite con un’azione prolungata davanti a Colombi, che termina solo con una respinta da terra di Trovò nel cuore dell’area. La temperatura però congela anche le idee, con i biancorossi che tengono palla senza trovare sbocchi in attacco. Dopo il 10’ allora il Pergo ci prova con due lanci a cercare il temuto Le Noci che ha spazio ma non riesce a sfondare.

Per lunghi minuti l’unico sussulto reale è un dribbling di Aloe fermato da Ghidotti, il quale rimedia il primo giallo. Alla mezz’ora ammonito anche Gentili che tocca di mano fermando un’azione pericolosa degli ospiti. Moneta diversa per Le Noci che al 42’ prova con il braccio a partire in contropiede; sulla successiva punizione prova Armenise ma il pallone finisce lontano dai pali.

Prima dell’intervallo il freddo su Masnago si fa ancora più fitto: Le Noci scappa a destra, gli ospiti vanno in netta superiorità numerica e quando il bomber punta l’area protetta dal solo Moreau mette al centro dove Ferrari non può fallire: 0-1 e squadre a riposo con umori opposti.

 

LA RIPRESA – Si riparte senza sostituzioni e con un Varese che prova a giocare con un pizzico di caparbietà in più; il Pergo però non si scompone con la propria diga difensiva che respinge la percussione di Tripoli all’11’. Sannino toglie Eliakwu per Momenté e proprio sul corner procurato dal nigeriano Dos Santos sfiora il pareggio di testa. Arriva anche il cambio di Aloe con Corti e quando finalmente Buzzegoli (non brillantissimo) trova un passaggio perfetto in area, Tripoli fallisce il controllo e si fa rimontare a pochi metri dalla porta. Piove sul bagnato al 20’ quando l’arbitro caccia via Sannino per proteste, decisione che pare eccessiva.

Il Varese prova a scuotersi e sfiora il pari su azione d’angolo: Colombi esce male, Momentè tira con un pizzico di ritardo e l’onnipresente Cazzola respinge. Il gol però è nell’aria e a siglarlo è Claiton Dos Santos, uno dei migliori in campo. Il centrocampista carioca raccoglie un pallone sulla trequarti e scarica un gran rasoterra di destro che Colombi proprio non può raggiungere.

La partita si apre: i gialloblu inventano due contropiedi in cui prima Ferrari e poi Le Noci perdono l’attimo buono; dalla parte opposta Del Sante svetta due volte di testa ma non riesce a impensierire il portiere. Al 36’ escono lo stesso Del Sante e Galli, entrano Carrozza e Uliano: è il preludio al gran finale in cui il centrattacco biancorosso sarà tra i protagonisti.

Si comincia con una punizione interessante che Momentè sparecchia sulla barriera; poco dopo da posizione simile ci prova Carrozza e una deviazione millimetrica di un difensore manda la palla sopra la traversa di un soffio.

Sull’angolo tutta Masnago grida al gol quando Armenise dal lato sinistro dell’area spara un gran rasoterra, ma Colombi stavolta è eccellente nella deviazione di piede. La porta sembra stregata, ma a favorire il Varese è ancora Carrozza, in tandem con Di Bella: il difensore cremasco abbatte il giocatore biancorosso in piena area e il penalty è ineccepibile. In tribuna i più scaramantici si voltano, Buzzegoli invece guarda negli occhi Colombi e lo spiazza dagli undici metri. E’ il sigillo alla rimonta, nel match e in classifica e pazienza se Momenté in contropiede mandi alto di poco il pallone del 3-1. La difesa spazza gli ultimi cross ospiti e scacciano anche le paure della prima ora di gara: il Varese risale nelle condizioni più difficili, là davanti devono stare attenti.

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