Basso, spallata al Giro: all’Aprica conquista la maglia rosa

Grande impresa del cassanese in compagnia del fido Nibali e di Scarponi, che si aggiudica la tappa dopo il Mortirolo. Arroyo si difende bene ma perde la testa della classifica per 51". Sabato assalto al Gavia

Dal nostro inviato – Rosa doveva essere, e rosa è stato. Sulle rampe dell’Aprica, una salita quasi di casa per Ivan Basso che aveva nonni di Bianzone, il capitano della Liquigas-Doimo fa saltare il banco e si veste di quel colore che proprio qui aveva legittimato quattro anni fa, con la grande vittoria su Simoni. Poco importa che la vittoria di giornata sia andata al valido e leale Michele Scarponi (che per inciso corre per Mario Androni, lo sponsor di Angera): quel che contava era togliere il simbolo del primato allo spagnolo Arroyo e Basso ce l’ha fatta, per 51”.
Riuscirci però è stato difficilissimo: non è infatti bastato un Mortirolo spettacolare a Ivan, assistito da vicino dall’ottimo Nibali, per scavare il solco. O meglio, dopo aver dominato la salita più amata e dura del Giro, il cassanese ha perso gran parte del vantaggio sulla successiva discesa (bagnata); tornanti su cui a esaltarsi è stato proprio Arroyo che ha rimontato Sastre, Evans e Gadret e infine è riuscito a riagguantare pure Vinokourov. Da 1’55” insomma, l’iberico della Caisse d’Epargne si è riportato fino a soli 38” dal triumvirato Basso-Nibali-Scarponi. Ma proprio quando la maglia rosa pareva tornata una chimera, ecco la svolta arrivata sull’ultima ascesa, quella verso l’Aprica, certamente più pedalabile del Mortirolo, dove però la stanchezza accumulata si è fatta sentire. I due Liquigas e Scarponi hanno trovato quell’accordo che dietro non è arrivato: il marchigiano ha collaborato guadagnandosi così la “non belligeranza” di Basso e Nibali per la volata finale mentre alle loro spalle Arroyo è stato costretto a lavorare quasi sempre in prima persona, perdendo terreno a vista d’occhio. Se a 11 chilometri dal traguardo Basso vantava solo 55” sullo spagnolo, ai -5 il vantaggio era lievitato a 1’49”. Il sorpasso a tre dal traguardo: il cronometro segna 2’32” e i tifosi si sciolgono in un boato antico e bellissimo.
Da lì alla fine gli sguardi sono all’orologio: è chiaro che Scarponi in volata si prenderà il premio per la collaborazione e che Nibali lascerà a Basso la seconda piazza, importante per il gioco degli abbuoni. Finisce proprio così, mentre dietro gli stranieri si guardano senza troppo amore e Vinokourov brucia tutti in uno sprint di poca consolazione.
Quando il podio si apre per le premiazioni, per Basso oltre alla maglia rosa c’è pure quella verde di miglior scalatore, mentre il fedele Nibali sale al terzo posto in classifica. Difficile ipotizzare una situazione migliore a due tappe dalla fine, ma sono tappe di grande difficoltà: l’imperativo è restare concentrati. Verona val bene una messa.
 
LA TAPPA – Con tante salite da fare è naturale che qualcuno ci provi da lontano. Al primo passaggio all’Aprica infatti transitano in nove tra i quali il più importante è lo spagnolo Tondo. Alle spalle esce dal gruppo anche Karpets in un’azione suicida: il russo guadagna solo mezzo minuto al plotone (tira la Liquigas compatta), spende tanto e viene ripreso. Si va così al Santa Cristina e da lì al Trivigno, tratto di strada su cui si esalta Garzelli: il portacolori varesino scappa dal gruppo e viene atteso dal compagno di squadra Failli (attaccante della prima ora) con cui segue i battistrada Duque e Rodriguez. Poi Stefano ci prova da solo quando arriva il Mortirolo: la sua fuga durerà fino a 5 chilometri dalla vetta, quando Basso, Nibali e Scarponi andranno a prenderlo. A quel punto le emozioni riguardano solo i big: Evans fa l’elastico poi viene riassorbito dal gruppo di Vinokourov, Sastre e Gadret. In cima al Mortirolo i giochi paiono fatti ma la discesa cambia le carte perché Arroyo scende come un Chiappucci d’annata e recupera più di metà divario. Rimane il tratto che sale da Edolo all’Aprica e come nel 2006 Basso costruisce lì la sua fortuna. In attesa del Gavia e della cronometro.
Giro d’Italia – 19a tappa
Brescia-Aprica
(195 km)
Ordine d’arrivo: 1) Michele SCARPONI (Ita – Androni-Diquigiovanni); 2) Ivan Basso (Ita – Liquigas); 3) Vincenzo Nibali (Ita – Liquigas); 4) Vinokourov a 3′ 05”; 5) Gadret s.t; 6) Evans 3’06".
Classifica generale: 1) Ivan BASSO (Ita – Liquigas); 2) David Arroyo Duran (Spa – Caisse d’Epargne) a 51”; 3) Vincenzo Nibali (Ita – Liquigas) a 2’30"; 4) Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) a 2’49”; 5) Cadel Evans a 4’00"; 6) Sastre a 5’32"; 7) Porte a 6′; 8) Vinokourov a 6’22".

Galleria fotografica

Basso in rosa all’Aprica 4 di 12
Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 28 Maggio 2010
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Basso in rosa all’Aprica 4 di 12

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.