Investì e uccise il brigadiere, dodici anni e quattro mesi per Bottigelli

La pena inflitta al termine del processo con rito abbreviato, l'accusa aveva chiesto trent'anni

12 anni e 4 mesi all'uomo che investì il brigadiere dei carabinieri giorgio illuminosoAl processo per la morte del brigadiere dei Carabinieri Giorgio Illuminoso , condanna a dodici anni e quattro mesi di reclusione per Paolo Bottigelli: era al volante dell’auto che investì il militare a Saronno nel gennaio dell’anno scorso. La pena è stata stabilita dal gup Patrizia Nobile del tribunale di Busto Arsizio, per morte in conseguenza di altro delitto, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale; l’accusa, nella persona del pm Roberto Pirro, che accusava Bottigelli di omicidio volontario, aveva chiesto trent’anni di carcere per l’imputato. È stata dunque una parziale derubricazione dell’imputazione, più lo sconto legato al rito abbreviato, a ridurre l’entità della pena.

Su quanto accaduto quella sera del 5 febbraio 2009 tre perizie hanno cercato di far luce su come avvenne l’investimento da parte del bustocco che, in quel momento, stava uscendo da una zona di spaccio nota alle forze dell’ordine e che quella sera erano lì proprio con l’intento di reprimere l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Due delle tre perizie esaminate dal giudice concludevano con omicidio colposo; sia secondo il perito della difesa che per quello nominato dal giudice, Bottigelli quella sera non investì volontariamente il povero carabiniere ma perchè costretto ad evitare l’auto dei carabinieri che, proprio in quel momento, stava cercando di mettersi davanti a quella del Bottigelli. Secondo l’accusa, invece, Bottigelli aveva lo spazio necessario a evitare il brigadiere ma decise volontariamente di sterzare verso di lui e investirlo.

Il giudice Patrizia Nobile ha concluso che l’investimento e la conseguente uccisione del brigadiere è stata la conseguenza di un altro reato che in quel momento l’uomo al volante stava compiendo, ovvero la resistenza a pubblico ufficiale cercando di forzare il posto di blocco. La sentenza non ha soddisfatto tutti in quanto la pena richiesta dall’accusa è stata fortemente ridimensionata e gli avvocati di parte civile potrebbero impugnarla per tentare di riaprire il processo in secondo grado. Non pienamente soddisfatti nemmeno i legali di Bottigelli che puntavano ad un’ulteriore diminuzione puntando tutto sull’involontarietà del gesto. In aula, per la sentenza, erano presenti il papà di Giorgio, Roberto Illuminoso, il fratello Matteo e la moglie Monica Gavazzi.

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Pubblicato il 14 Maggio 2010
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