Nella sala dei ministri: tutti i segreti del G6
Rivoluzione organizzativa a Palazzo Estense: polizia e servizi di sicurezza al lavoro. I sistemi di traduzione a raggi infrarossi per difendersi da intrusioni esterne
Le delegazioni fanno avanti e indietro per il municipio, il prefetto Simonetta Vaccari conversa con i dirigenti davanti al portone del comune, il segretario generale mette e a punto i dettagli con il comandante dei vigili camminando su e giù per Palazzo Estense. Intanto passano gli americani che controllano anche la loro ombra, mentre i funzionari di polizia parcheggiano nel giardino le auto blu. Il vicequestore Giovanni Broggini cammina con una delegazione di funzionari tra i corridoi, i tecnici della Tecnocongress di Milano si siedono al posto dei ministri e mettono a punto l’audio.
Nella stanza del sindaco Fontana c’è un profumo di pulito straordinario. Un’addetta della ditta di pulizie mette a punto il tappeto, mentre una idropulitrice rifinisce il pavimento della sala matrimoni, dove il lampadario è di un color oro splendente come mai era capitato di vedere negli ultimi anni.
Il colpo d’occhio, alla vigilia del G6 contro la mafia, dei ministri dell’interno di 6 paesi più gli Usa, è davvero interessante. Le cabine dei traduttori sono posizionate tra la sala comunicazione del primo piano, e il Salone Estense. Il sistema è a prova di ladro: c’è una trasmissione speciale per evitare che i discorsi dei ministro vengano uditi all’esterno con i radioscanner da possibili ficcanaso. Alcuni apparecchi a raggi infrarossi sono posizionati ai bordi del tavolo ovale. Trasmettono le onde sonore che decodificano le traduzioni e le trasmettono alle delegazioni. Ogni funzionario, schiacciando un pulsante, può scegliere la lingua preferita. E non sono intercettabili dall’esterno.
La stanza del sindaco, si diceva, sarà l’ufficio del ministro dell’Interno Roberto Maroni. E’ stato rassettato ma non è stata stravolto. C’è la consueta tappezzeria di velluto verde e anche il piccolo modellino del carroccio di Legnano che il primo cittadino tiene con affetto su un mobile dell’ufficio.
Nel giardino si muovono tutti gli operai e i poliziotti che devono garantire il corretto funzionamento delle operazioni. I pavimenti, in particolare, sono stati lisciati. I dipendenti comunali, invece, si guardano intorno incuriositi.
Il Viminale ha anche richiesto un piccolo tocco di classe. Nel bagni del Salone Estense sono state posizionate delle brocche di acqua con rose bianche profumate: pare sia una consuetudine di questi vertici.
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