“Varese è più fortunata di Milano”. Nichetti “benedice ATube

Si parte conA-tube. Domenica 16 maggio alle 18 è partita la seconda edizione del festival internazionale dell’animazione: ad aprire la settimana varesina per gli appassionati di questo particolarissimo tipo di cinema è stato il suo organizzatore, Giorgio Ghisolfi,  e l’assessore di Varese Patrizia Tomassini. Ma soprattutto l’ospite d’onore dell’edizione 2010, nonchè il presidente di giuria: il regista Maurizio Nichetti, che della tecnica che sarà protagonista della settimana cinematografica, quella mista che mescola cartoni a immagini reali, lui è stato precursore in italia, con il delizioso film Volere Volare.

«Sono qui come presidente e devo dire che la media dei prodotti è  molto alta – ha commentato Nichetti – Con Giorgio ci conosciamo da venti anni: mi ha convinto a presiedere la giuria, ma quando ho visto la selezione del festival mi sono sentito a disagio: è stato impegnativo, non solo vederlo, ma studiarli. Ci ho perso due notti. Complimenti davvero, perché non è facile mettere in piedi una selezione internazionale di questo genere. Di non belli praticamente non ce n’è: morale, ho passato due belle notti».

Nichetti ha parole anche per il valore culturale del festival in sè: «I cortometraggi vivono innanzitutto di festival, e per quelli di animazione è anche più difficile. Però portare al pubblico queste opere è molto bello, cerco di farlo in diversi modi da molti anni: e questo festival ne è un buon esempio. Varese dovrebbe fare un monumento a questi organizzatori. E’ un modo per non finire come a Milano: dove si vedono solo film di cassetta». 

Il  prodotto audiovisivo però, non è nè morto nè in crisi, anzi: «E’ in un momento grandioso, di massima esplosione. Se i ragazzi che vanno a scuola di cinema vogliono diventare come Antonioni, si sbagliano: ma se vengono per esprimenrsi per immagini hanno infinite possibilità. Oggi infatti è cambiato il metodo ma la quantità di cose che ti fanno fare è molto di più. Lavori che non sarebbero possibili senza Internet e senza computer».

Poi Nichetti, che sarà protagonista della prima retrospettiva di ATube, parla di sè: «Nei miei lavori cerco anche il positivo, la vita non è solo fatta di tragedie. La commedia sopravvive al tempo e fa riflettere: io la preferisco come mezzo per comunicare qualcosa. Sono uno che si sente gratificato quando la gente si diverte. Ma il dramma paga di più purtroppo. E per me è più difficile rimanere nel campo comico, perchè oggi non si fanno più film comici come li facevo io: non perché non ci sono eredi, perché non c’è spazio per quel tipo di cinema. Il cinema sta vivendo un’evoluzione ulteriore, ma questo ha allontanato gli spettatori dalla realtà magica, quella che inseguivo io. E questo mi dispiace».

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