Ai Giardini Estensi una serata da film
Il compositore Nicola Piovani ha tenuto un concerto emozionante. Musiche (vere e proprie suite) che hanno accompagnato negli anni un pezzo di storia artistica italiana
Essere ai giardini Estensi sabato sera, era come essere sul set di un film. Il merito è stato del maestro Nicola Piovani che ha trasportato con le sue note il numeroso pubblico all’interno della "Stanza del figlio", facendo intuire a tutti che "La vita è bella".
Piovani con le sue colonne sonore ha restituito ai varesini una notte tutta italiana. Musiche (vere e proprie suite) che hanno accompagnato negli anni un pezzo di storia artistica del Bel Paese. Un concerto che ha emozionato anche per i suoi omaggi, primo fra tutti quello a Fabrizio De André con “Storia di un impiegato". «Quando si compone, una parte molto importante è l’attacco, perché da lì comincia tutto» ha spiegato il compositore. «Poi c’è lo sviluppo e naturalmente il finale che deve dare un senso compiuto all’intera composizione». Ma per un finale che non gli veniva Piovani ha composto «Melodia sospesa, un brano che finisce con una nota lunga».
Piovani e la sua band (un quintetto composto da: sax, violoncello, chitarra, batteria e contrabbasso) hanno suonato anche brani meno conosciuti come "La vendetta degli dei" o "Il volo di Icaro", scritti per musicare storie della mitologia greca. «Sono racconti che parlano dei destini degli uomini nel quotidiano, ecco perché ho scelto di musicarli. Alcune di quelle storie così lontane si possono rivedere in quelle di oggi. Ad esempio, ogni volta che ascolto notizie di giovani che muoiono in incidenti stradali io ripenso alla storia di Icaro».
Tra le sue opere più famose c’è la colonna sonora del film "La voce della luna", l’ultimo capolavoro del regista Federico Fellini, di cui l’artista ricorda una delle sue ultime frasi: «Io penso che se tutti facessero un pò di silenzio forse qualcosa potremmo capire».
Per Piovani essere artista significa essere dentro le cose del mondo e trasmetterle al pubblico anche con le parole. Ha parlato dell’inquinamento acustico da musica passiva e dello strapotere della tv nella vita della gente, convinta che «chi non passa dalla televisione è meno importante degli altri».
E a proposito di tv, come bis il maestro ha regalato una sigla conosciuta al grande pubblico, quella della trasmissione “Annozero” di Michele Santoro.
C’è una prima volta per tutti, anche per Piovani, che non aveva, prima di sabato sera, mai messo piede in città. Ha detto di esserne rimasto colpito e ha promesso di ritornarci sulle note di una nuova colonna sonora. Chissà, magari dal titolo “Una sera nella Città Giardino…”.
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